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Ex ATA e Appalti Storici, a Catania 239 sottratti alla tratta della privatizzazione

239 persone, lavoratrici e lavoratori ex LSU-ATA e Appalti Storici dell’Area metropolitana di Catania – che per circa 20 anni hanno subito una sorta di TRATTA da parte di gran parte delle aziende e cooperative che hanno avuto il monopolio dei servizi di pulizia e di manutenzione all’interno della scuola pubblica statale – dal 1° marzo 2020 saranno assunti, con contratto a tempo indeterminato e full time, dal MIUR.

64 scuole etnee interessate alla internalizzazione

Interessate da questa grande conquista, che porta la firma dell’USB, complessivamente 64 scuole site nei comuni di Catania, Acicastello, Acireale, Aci Sant’Antonio, Belpasso, Caltagirone, Grammichele, Maletto, Mazzarrone, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Paternò, Ramacca, Riposto, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati, Scordia, Tremestieri Etneo.

Ieri,  funzionari e impiegati dell’Ufficio Provinciale Scolastico, alla presenza dei rappresentati dei sindacati della scuola, hanno realizzato e ufficializzato la graduatoria definitiva, preceduta nei giorni scorsi da quella provvisoria, che ha permesso il processo selettivo per la internalizzazione.

Le aziende e le cooperative non mollano la tratta

A poche ore dalla loro uscita dalle scuole pubbliche statali di tutto il Paese – come previsto  dalla legge di bilancio 2019 – le aziende private e le ditte cooperative non  hanno avviato le procedure per il licenziamento collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori interessati per l’internalizzazione. Di fatto, per firmare lunedì 2 marzo nelle segreterie delle scuole assegnate,  le lavoratrici e i lavoratori ex LSU e ATA Appalti Storici sono stati costretti a rassegnare le proprie dimissioni dalle aziende e dalle cooperative. Ma queste aziende e queste cooperative avrebbero l’arroganza di trattenere le indennità di preavviso di licenziamento?

Altri 4000 lavoratori per adesso fuori dal processo di internalizzazione

MIUR,  Ministero del Lavoro e MEF hanno realizzato un incontro interministeriale avente come oggetto i circa 4000 lavoratori e lavoratrici che sono praticamente rimasti fuori dal processo di internalizzazione perché, al momento del bando, non erano in possesso del requisito dei 10 anni di anzianità negli appalti privati.

Per loro si prospetta un periodo di cassa integrazione in deroga, secondo la proposta congiunta avanzata dal MIUR e dal Ministero del Lavoro. Cassa integrazione che dovrebbe coprire i mesi che rimangono fino al termine dell’anno scolastico in corso. A settembre dovrebbe seguire per quei lavoratori, al momento esclusi, la seconda fase dell’internalizzazione.

Abbiamo vinto una battaglia,  ma dobbiamo vincere ancora la guerra!”

Artefice dell’internalizzazione, come detto, è stata l’USB Scuola, sostenuta dalla Federazione del Sociale USB. A Catania particolarmente impegnati i docenti  Claudia Urzi e Alessandro Piccolo  e Maurizio Russo per i neo-ATA.

A conclusione della giornata storica di ieri, Claudia Urzì, del coordinamento nazionale USB Scuola, ha lanciato questo appello alle lavoratrici e ai lavoratori etnei sottratti dalla tratta della privatizzazione:

“Si parte e si torna insieme!

Stiamo partecipando giustamente alla gioia di chi dopo 20 anni di precarietà,  part-time, schiavitù varia, ha realizzato il sogno di un contratto statale a tempo indeterminato!

Ma non ci dimentichiamo nessuno!  Abbiamo vinto una battaglia,  ma dobbiamo vincere ancora la guerra! Continueremo a lottare perché tutti i part-time diventino full-time e per chi non ha potuto partecipare a questo concorso!

Si parte e si torna insieme!

USB è con voi!

USB siamo tutte e tutti noi! “.

 

 

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