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Catania. .”Sospendere il fotovoltaico industriale. Bloccare l’iter degli inceneritori”

A conclusione di una serie di incontri, una larga rappresentanza dell’associazionismo siciliano ha approvato una Risoluzione dal titolo “Per la diffusione della produzione di energia in Sicilia da impianti fotovoltaici nel rispetto del Paesaggio, dei Territori, delle Comunità. Per la salvaguardia dell’Economia Circolare in Sicilia”.

Il Paesaggio è tutelato dalla Costituzione italiana, dove è presente​ fra i principi immodificabili della Repubblica, eppure mai come oggi in Sicilia esso risulta aggredito ovunque, che si tratti di Paesaggio costiero, urbano, rurale.

Per quanto riguarda in particolare quest’ultimo, il ritardo e le omissioni della Regione Siciliana nell’adozione del Piano Energetico stanno creando una inaccettabile e pericolosa contrapposizione fra il Paesaggio e la produzione di rinnovabili, in particolare quella derivata da quel fotovoltaico industriale che sovvertendo la pur chiara normativa vigente viene in maniera sconsiderata denominato “agrivoltaico”.

Poiché nell’Isola sono stati censiti i luoghi idonei alla collocazione di tali impianti, così come grazie al Piano Paesistico Regionale sono state indicate le aree non idonee e le relative zone di salvaguardia, il sospetto diviene certezza ed è che il silenzio della Regione Siciliana finisca per favorire l’assalto speculativo dei terreni agricoli lasciati pretestuosamente al di fuori di ogni regola e tutela.

Inoltre, un inaccettabile equivoco posto alla base di alcune norme porta alla elusione del cambio di destinazione d’uso dei terreni agricoli che vengono utilizzati per la produzione industriale di energia elettrica, elusione che comporta l’aggiramento delle procedure di partecipazione popolare voluta dalla Convenzione di Aarhus e ratificata nel nostro Paese con legge 108 /2001.

La cittadinanza attiva siciliana riunita in numerose assemblee si è sempre espressa con chiarezza a favore del fotovoltaico ed è convinta che la piena utilizzazione non solo dei tetti ma delle coperture di ogni tipo e delle aree ritenute idonee, l’istituzione di task force per la diffusione delle comunità energetiche e per lo scambio dell’energia prodotta nelle aree rurali, lo sviluppo dei sistemi di risparmio e di efficientamento, il sostegno ad una ricerca libera da condizionamenti sono tutte azioni che porteranno verso la collocazione regolata degli impianti fotovoltaici e l’indispensabile abbandono della civiltà del petrolio.

La Regione Siciliana ha preteso l’esclusiva sui Beni culturali e paesaggistici, ora li difenda dalla ulteriore colonizzazione.
Un appello per la moratoria delle autorizzazioni agli impianti fotovoltaici e agli inceneritori, entrambi frutti avvelenati di una colonizzazione che si nutre di pretestuose aggressioni al territorio e di false emergenze coltivate per almeno vent’anni, sarà destinato alle forze sane dell’Assemblea Regionale Siciliana affinché con un sussulto di orgoglio blocchino gli inceneritori evitando il perpetuarsi del furto della salute,​ Health grabbing,​ patito dagli anni ‘60 con gli insediamenti industriali connessi ai petrolchimici, e sospenda le autorizzazioni agli impianti fotovoltaici industriali sino all’adozione del Piano Energetico Regionale,​ ​ scongiurando il​ Landscape grabbing, quel furto del Paesaggio che determinerebbe lo straniamento delle popolazioni, l’abbandono irreversibile dei luoghi, un pernicioso contrasto alle rinnovabili.

✍ADESIONI al 19 luglio 2021
-Rete dei Comitati Territoriali Siciliani
-Patto per la Partecipazione
Beni Comuni
-Sezione Val di Noto di Italia Nostra
-Generazioni Future Sicilia
-Italia Nostra -Sicilia Zero Waste Sicilia
-Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni
‘Il Blog di Scicli -Decontaminazione
Sicilia Centro Studi Ibleo
-Comitato Promotore del Parco Nazionale dei Monti Iblei
-La Ragna-Tela
-Sunia Sicilia
-Comitati Cittadini Ennesi
-Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie Catania -Libera cittadinanza Acireale
-Asia USB Catania
-Federazione del Sociale USB Catania
-Collettivo ecologia politica Palermo
-Collettivo ecologia politica Messina
-Collettivo ecologia politica Catania
-Antudo
-La Rete Nazionale Mamme da Nord a Sud
-Comitati per la salute – Sicilia
-Rete​ L’Isola che c’è
-Simenza  Cumpagnìa Siciliana Sementi Contadine
-Rete dei Beni Comuni Sicilia.

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 L’APPELLO AI DEPUTATI DELL’ASSEMBLEA REGIONE SICILIANA

“Pur ribadendo la condivisione sulla rilevanza della produzione di energia da impianti fotovoltaici, anche di tipo “a terra” ovvero “industriale” e tuttavia ritenendo inammissibile che in Sicilia possano essere autorizzati:
​impianti di fotovoltaico industriale prima ancora che venga approvato un Piano energetico regionale che tenga conto delle indicazioni dei Piani Paesaggistici e individui altresì i luoghi idonei alla collocazione, quali discariche e cave dismesse, terreni degradati e altri luoghi;
​impianti di incenerimento di cui non si dimostri ampiamente la collocazione in ipotesi recessiva nell’ambito della Economia circolare, come ribadito anche dall’ultimo decreto di recepimento del pacchetto europeo sull’Economia circolare n.116/2020 e, soprattutto, il pieno rispetto del criterio da adottare per l’utilizzo dei Recovery funds espresso dal DNSH (do not substantial harm: non causare danno sostanziale alla economia circolare), criterio già presente nella taxonomy UE, nella lista di attività economiche ambientalmente sostenibili, che esclude espressamente l’incenerimento (G. U. UE del 18 febbraio 2021),
​Chiedono:
Alle forze sane e impegnate nella tutela dei Beni Comuni presenti nell’Assemblea Regionale Siciliana di sostenere il blocco e la sospensione immediata di ogni procedura autorizzativa in atto”.

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