Martedì 28 marzo, in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare italiana, in Sicilia sono previsti due “OPEN DAY”, uno nella base NATO di Sigonella con il 41°Stormo e l’altro presso la base NATO di Trapani Birgi con il 37° Stormo.
A Trapani Birgi, fra gli invitati, in orario scolastico, studentesse e studenti di ogni ordine d grado, accompagnati dai dirigenti scolastici e dai docenti. Nello scalo aeroportuale NATO di Trapani Birgi, a festeggiare con il 37°Stormo, è addirittura, prevista la presenza di nove classi dell’infanzia con 34
insegnanti al seguito!
A Sigonella è prevista la presenza di oltre 350 studentesse di Catania e provincia e della Sicilia orientale che stanno partecipando, da marzo a maggio, ai PTCO per i quali è delegato lo stesso Comandante del 41° Stormo.
Quindi, oltre ad una scuola sempre più aziendalizzata, che plasma il mondo studentesco allo sfruttamento schiavista del lavoro e alla precarietà lavorativa, c’è anche una scuola sempre più militarizzata, una militarizzazione costante che in Sicilia va oltre lo stesso Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PTCO), come dimostrano le bambine e i bambini delle scuole dell’infanzia trapanesi che, fino a prova contraria, certamente non rientrano ancora nei protocolli del PCTO.
Intanto, oltre i PTCO con le mimetiche, dai cartelloni pubblicitari alle televisioni è in corso una martellante campagna propagandistica per invogliare le nuove generazioni a scegliere l’arruolamento
nelle forze armate o nelle forze di polizia.
Tutto questo accade mentre è in corso la normalizzazione della guerra, che si traduce nella normalizzazione della militarizzazione dei territori e delle spese militari senza limiti. E la normalizzazione della repressione.
Come USB, ancora una volta ricordiamo a dirigenti scolastici e docenti che né le caserme, tantomeno le basi NATO, sono semplici luoghi di lavoro e che la scuola pubblica statale deve continuare ad essere un luogo di confronto, di collaborazione, di solidarietà e di pace. Diciamo no ai PCTO, no alla normalizzazione della guerra e no alla militarizzazione della nostra terra.
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