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Firenze. Il processo agli anarchici

Martedì 9 ottobre a Firenze ha preso il via il processo contro 39 compagni anarchici.

Alcuni di questi compagni già da mesi sono rinchiusi in carcere in misura cautelare. A tutti loro va la nostra solidarietà e vicinanza.

Come sempre accade, specialmente durante le udienze che aprono i processi, poco ci sarebbe da commentare su quanto accaduto in aula se non fosse per la costituzione delle cosiddette “parti civili”.

Queste altro non sono che un rafforzativo per l’accusa: siedono a fianco del PM e puntano il dito contro gli imputati, magari aspettando qualche euro di “risarcimento”.

A costituirsi “parte civile” sono stati: l’artificiere Mario Vece, il Ministero della Difesa e degli Interni, il sindacato di polizia Siulp, CasaPound e la Libreria il Bargello.

Eccoli tutti in fila: lo stato, la sua polizia, l’immancabile “sindacato” di categoria e i fascisti.

La cosa non ci stupisce ma pensiamo sia opportuno sottolineare e mettere l’accento sulla presenza dei neofascisti in questa triste lista.

Sono quelli che si ergono a difensori della patria, che indossano una pettorina rossa dichiarando di volere tutelare la sicurezza di interi quartieri dal “degrado”, che magari senza ritegno sono in grado di cacciare il senzatetto dalla pensilina della stazione, ma poi non sono capaci di difendere nemmeno una sede di 3 metri quadri.

Sono quelli che si autodefiniscono ACAB, non conformi e antisistema all’occorrenza, ma rimangono comunque relegati al ruolo che la storia ha sempre assegnato loro:

provocatori, collaborazionisti, servi e infami.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI E LE COMPAGNE SOTTO PROCESSO, DISPREZZO PER INFAMI E FASCISTI!

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