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Da “manovra del popolo” a mercato delle vacche. Ma scritta in segreto con la Ue

Davvero si sta superando il limite della decenza ed avanza il degrado della democrazia. Della ex Manovra del Popolo in realtà non sappiamo ancora niente.

Come cantavano Cochi e Renato ci sarà un TOT, ma quanto sarà, a chi andrà, chi lo pagherà, tutto questo non lo sappiamo. Non lo sa neppure il Parlamento ridotto ad ente inutile, che alla fine dovrà votare la fiducia alla manovra senza neppure poterla discutere.

Tutto questo perché è in corso il mercato delle vacche tra la UE ed il governo. Sì, proprio il governo che era nato nel nome della sovranità, che voleva spezzare le reni a Bruxelles, ora sta scrivendo la legge di bilancio assieme ai burocrati di Bruxelles. Una sporca trattativa tra due poteri in malafede entrambi, con il primo scopo di salvarsi reciprocamente la faccia. Il governo perché si prepara a varare la manovra meno in deficit, più austera e liberista degli ultimi anni, dove privatizzazioni e tagli sociali la faranno da padrone.

Per questo Salvini e Di Maio hanno bisogno del via libera alle due misure bandiera con le quali andare alle elezioni europee, prima che le persone in carne ed ossa scoprano la truffa delle finte riforme. Sì, perché a questo punto é chiaro che la legge Fornero resterà lì a far danni per la stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori, e solo per una minoranza ci sarà la possibilità di un prepensionamento fortemente penalizzato. Così pure non ci sarà nessun reddito di cittadinanza, ma una parziale estensione della vecchia elemosina ai poveri del governo Gentiloni, legata al lavoro sottopagato e gestita da imprese e da agenzie interinali.

Ma anche la Commissione UE ha bisogno di fumo e chiacchiere. Il suo rigore puro, quello dei feroci e stupidi trattati liberisti che da Maastricht al Fiscal Compact la governano, è inapplicabile e inapplicato in ogni paese. Le sanzioni all’Italia sarebbero un boomerang, mentre ci sono i segni di una recessione europea e in Francia avanza la rivolta sociale dei gilet gialli. Però la Commissione deve far vedere che impone il rigore agli italiani spendaccioni, come pretendono i governi del nord e quelli amici di Salvini. Quindi anche la UE ha bisogno di un accordo che confermi la sostanza della sua politica, ma conceda all’impiccato un poco di corda per non rischiare che essa si rompa.

Quindi alla fine avremo una manovra piena di rinvii, rimandi, clausole in piccolo, porcherie magari scaricate su governi futuri. Mance elettorali ed austerità che continua, così la Borsa e lo spread per qualche mese festeggeranno. Ci penseranno le due anime della propaganda di regime, quella europeista e quella finto-sovranista, a tenere in confusione la gente, almeno fino a che le persone in carne ed ossa non cominceranno a fare i veri conti su di sé.

Resta il fatto che i rispettivi proclami – Rigore! Sovranità! – finiranno in un pasticcio burocratico e antidemocratico dove una sola cosa sarà chiara. Che Salvini Di Maio e compagnia sono stati cooptati nel sistema di potere UE e fanno danni assieme ad esso. L’Europa delle banche, della finanza e del liberismo può essere contestata solo se si vogliono davvero giustizia, eguaglianza sociale, democrazia partecipata, concetti estranei al governo Salvini Di Maio.

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