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Fascisti e sionisti nella trappola dell’antisemitismo

La mozione per istituire una commissione straordinaria contro “odio, razzismo e antisemitismo”, proposta dalla senatrice a vita Liliana Segre è passata al Senato, ma senza i voti della destra che si è astenuta.

L’aula del Senato l’ha approvata con 151 voti favorevoli, nessun voto contrario e con le 98 astensioni (che al Senato equivalgono però a voto contrario) di tutti i partiti della destra e del centro-destra.

Le motivazioni del voto contrario meritano di essere conosciute e decostruite, sia per sottolineare la stupidità del mondo “liberal” che l’ignominia fascistoide della destra.

Sul piano dei contenuti riteniamo troppo ambiguo il passaggio sul contrasto ai nazionalismi – ha dichiarato il senatore di Forza Italia Malan – e la necessità di colpire anche dichiarazioni ‘sgradite’, anche quando non siano lesive della dignità della persona. Per noi prevalgono sempre i principi della libertà di espressione sanciti dalla nostra Costituzione, nei limiti previsti dalla legge. Affermare la propria identità deve essere sempre consentito, se non lede la libertà altrui. Ci dispiace che tali aspetti non siano stati espunti dalla mozione di maggioranza, impedendo un voto unanime che era a portata di mano“.

Non è una commissione sull’antisemitismo, come volevano far credere, ma una commissione volta alla censura politica. Purtroppo la mozione Segre è in realtà la mozione Boldrini, perché ricalca fedelmente la commistione ‘Jo Cox’ istituita dall’allora presidente della Camera, con la finalità di creare un gruppo di ‘saggi’ con il potere di censurare chi non rispetta i canoni del politicamente corretto” è invece il commento di Fazzolari, senatore del partito neofascista Fratelli d’Italia. Il quale aggiunge: “E’ impensabile parlare seriamente di contrasto all’antisemitismo e ai totalitarismi senza fare alcun riferimento all’integralismo islamico – ha aggiunto – visto che il pericolo deriva proprio dal fondamentalismo e dall’immigrazione musulmana, e senza recepire la risoluzione del Parlamento europeo di condanna delle dittature nazista e comunista”.

In sostanza la destra sostiene di non aver votato la mozione per istituire la commissione sul razzismo e l’antisemitismo perché non mette nel mirino anche l’antisemitismo “di sinistra” e quello di matrice islamica, non assume l’equiparazione tra nazismo e comunismo votata dal Parlamento europeo, si appiattisce sul politically correct tanto inviso alla destra fondamentalista statunitense, cui si va conformando (grazie anche ad abbondanti finanziamenti) la destra italiana.

Un insieme di orrori ed errori storici su cui i neofascisti “di piazza e di governo” intendono costruire una nuova narrazione storica ed una neolingua nel senso comune nel nostro paese.

Ma questa ennesima torsione dell’ondata e delle forze reazionarie non assolve la stupidità e la pericolosità dei partiti sedicenti “liberal” che hanno voluto questa commissione.

I fatti ci dicono che negli anni più recenti, gli episodi concreti – oltre che i commenti sulla rete – di antiebraismo (chiamiamo le cose con il loro nome, perché anche gli arabi sono semiti), certamente vergognosi e preoccupanti, sono quantitativamente limitati; mentre i casi di islamofobia e razzismo sono in aumento vertiginoso.

In secondo luogo sappiamo che nella storia sono esistiti la segregazione razziale, il razzismo e il pregiudizio razziale e sono tre status ben diversi. La prima viene in genere normata per legge (apartheid), il secondo è un fenomeno sociale tollerato o istigato dalle istituzioni (nazionali e/o locali), il terzo vive e sopravvive nelle pieghe più ignobili del “senso comune”.

Le società più avanzate, anche quelle socialiste, hanno sconfitto i primi due, ma non sempre il terzo. La regressione sociale e civile complessiva – nel nostro paese, in Europa e in moltissimi altri paesi – ha invece riportato pienamente in auge sia il razzismo che il pregiudizio razziale. Ci sono casi in cui alcune leggi statali (e una pletora di delibere di amministrazioni locali) stanno reintroducendo doppi standard sul piano giuridico e legislativo tra nativi e stranieri; atti che istituzionalizzano la discriminazione razziale.

Alcuni aspetti dei decreti Salvini e Minniti rientrano pienamente in questa tipologia. Una volta istituzionalizzata la discriminazione ci vuol poco ad allargare il raggio dei “discriminabili” (dai “neri” ai Rom, dai gay agli ebrei, ecc).

In Italia come altrove il pregiudizio antiebraico non è mai stato rimosso, e non solo nelle sue manifestazioni estreme di razzismo evocate dagli ambiti neofascisti (che hanno nell’armadio le leggi razziali varate dal loro regime nel ventennio), ma anche nel senso comune di ampi strati della popolazione.

E tale pregiudizio, soprattutto negli ultimi venti anni, si è acutizzato anche sulla base del “vittimismo aggressivo” esercitato da alcuni esponenti di primo piano delle comunità ebraiche, in cui è cresciuto enormemente sia l’elemento identitario sionista, sia l’appiattimento sulle politiche colonialiste e di apartheid dello Stato israeliano verso i palestinesi e di scontro frontale con il mondo arabo-islamico.

In sostanza, un combinato disposto incentivato dalla destra sionista israeliana (e statunitense) che ha acutizzato le tensioni, nutrendosi ampiamente di ogni episodio di antiebraismo, strumentalizzato a sostegno e giustificazione di una politica israeliana aggressiva contro i “nemici” mediorientali di turno.

La stupidità del mondo sedicente “liberal”, di cui il PD è oggi la rappresentazione più evidente, ha sistematicamente rifiutato di misurarsi con questo combinato disposto e sul come agisce e interagisce con il resto della società. Ha appiattito tutta la visione del problema su quella desiderata e imposta dagli apparati ideologici dello Stato israeliano, banalizzando spesso l’antirazzismo e facendo proprio il doppio standard: reticenza o silenzi sull’islamofobia crescente e l’apartheid israeliano, amplificazione strumentale dell’antiebraismo.

Non solo. A nessuno sfugge il rischio che dentro questa visione e dentro una norma che sanzioni l’antiebraismo e il razzismo, alla fine vengano estesi i criteri fino a criminalizzare posizioni e campagne d’opinione contro le politiche dei governi e dello Stato d’Israele (vedi la campagna internazionale Bds). I gruppi sionisti nel nostro e negli altri paesi, puntano esplicitamente a questo obiettivo per depotenziare e zittire le iniziative democratiche contro l’apartheid e il colonialismo israeliano, sostenendo e cercando di imporre la irricevibile tesi che chi contesta le politiche israeliane in realtà lo fa per pregiudizio antiebraico e non sulla base di una analisi e di una politica sul ruolo internazionale e regionale di Israele verso i palestinesi e in Medio Oriente.

Infine. Al Parlamento europeo i “liberal” hanno fatto propria l’equiparazione tra nazismo e comunismo votando una risoluzione vergognosa sul piano storico e politico, i cui primi risultati sono proprio quelli di consentire alla destra e ai neofascisti di impugnarla come una clava politica ed ideologica ma, paradossalmente, rivendicando il proprio passato fascista, come il voto contrario in Senato alla commissione sull’antisemitismo e il razzismo sta a dimostrare.

Un capolavoro di stupidità che spiana la strada alle forze reazionarie, come spesso avvenuto nella Storia, quando proprio le palesi contraddizioni dei liberali consentirono l’avvento del fascismo in Italia e del nazismo in Germania.

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3 Commenti


  • vincenzo

    Prima di leggere questo intervento avevo scritto e postato ”
    31/10/19 TRAPPOLA PER PECORE
    L’universo dei benpensanti è felice perché il senato ha approvato la proposta della senatrice Liliana Segre di istituire una commissione per lo studio- con sottinteso bando- dei fenomeni di razzismo, antisemitismo e odio.
    Dirò poi di cosa penso che questa commissione dovrebbe occuparsi, intanto vorrei manifestare qualche perplessità. Questa trovata mi ricorda la lunga campagna di rispetto della legalità in cui si sono impegnati tutti i partiti dell’arco liberista, vale a dire, con riferimento alla situazione attuale, tutti i partiti presenti in parlamento, a partire in particolare dai primi anni ’90, da quando cioè ha cominciato a prendere piede l’idea che esistesse un unico pensiero e conseguente unico mondo possibile, quello liberal-capitalista. Alle masse non restava che ubbidire, in nome del feticcio legalità, alle leggi che quel pensiero e quel mondo si davano per la propria preservazione, giustificata, appunto, dall’insieme delle leggi che il sistema si dava.
    Questo messaggio è stato veicolato nelle scuole con l’invenzione dell’educazione alla legalità, l’erede di quella che era stata, con riferimento alla mia diretta esperienza nella scuola della Sicilia, la legislazione mirata alla diffusione della “cultura antimafiosa”. E’ un caso che questa metamorfosi sia avvenuta subito dopo che il pds, presunto erede del pci, ha iniziato a frequentare le stanze del governo, cioè della gestione dello stato di cose presente, abbandonando la strategia dei presunti progenitori che miravano, invece, almeno in teoria, a cambiare lo stato di cose presente?
    Dicevo che il voto del senato ha evocato in me quell’altro tassello del consolidamento del potere attuale. Nulla da dire sull’obiettivo di contrastare il fenomeno aberrante della discriminazione, e ancorr peggio della persecuzione, sulla base della razza, come se ci fosse un qualche coinvolgimento delle facoltà volitive dei viventi nel nascere in un posto piuttosto che in un altro, ad avere un determinato colore della pelle. Cioè, è bene chiarirlo e ribadirlo, nessuno ha responsabilità personale nel ritrovarsi appartenente ad una razza per cui non ha alcun fondamento alcuno atteggiamento censorio sulla base della razza, fattore naturale oggettivo di cui non si può e non si deve rispondere dinnanzi a hcicchesia.
    Altro discorso si deve fare quando si affrontano i temi dell’antisemitismo e dell’odio. Qua non c’è alcun fattore oggettivo, naturale, e pertanto incensurabile, ma si entra nel campo del pensiero, che si forma e manifesta sulla base di scelte e per responsabilità dell’individuo.
    Che significa antisemtismo? O meglio, cosa si vuole fare passare per antisemitismo? Se ci si rifà all’origine biologica dei semiti (Ebrei, Arabi, Fenici e forse altre popolazioni del medio oriente) non c’è bisogno di operare alcuna specificazione perché l’antisemitismo rientra nel concetto di razzismo, che va combattuto senza ambiguità e senza riserve. Se ci si riferisce all’aspetto religioso si può ipotizzare che “Nel contesto religioso il termine ‘semitico’ è riferibile alle religioni dei popoli che usano lingue appartenenti a questo gruppo, così l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam sono definite religioni semitiche. Con il termine ‘semita’ possono anche essere indicate le religioni politeiste che fiorirono nel Vicino Oriente antico.” (Wikipedia). Stanti così le cose non si capisce che bisogno c’è di privilegiare queste religioni, quando la nostra Costituzione stabilisce che non si possono discriminare le persone in base al sesso, alla razza, alla religione. Si vogliono proteggere le religioni diverse dal cristianesimo? Basta applicare la Costituzione e ribadire quanto essa norma in maniera cristallina, senza creare canali privilegiati verso il semitismo. A meno che……E qui sorge il dubbio: non è che dietro il pretesto di proteggere l’ebraismo in modo specifico si vuole inculcare l’idea che va difeso e sostenuto lo Stato che di tale religione si fa custode e protettore! Perché il discorso cambia radicalmente e c’è da chiedersi se si vogliono costringere le persone a pensare politicamente secondo gli interessi confacenti allo stato di cose presente, fino al punto di accettare e giustificare la normalità di uno Stato fuori legge-per lo meno alla luce delle decine di deliberazioni dell’ONU- razzista, imperialista, che si macchia di delitti giorno dopo giorno. Infine l’odio. Dove si vuole andare a parare con questa trovata naif? L’odio è necessario nella dinamica storica dell’umanità. Se non ci fosse stato l’odio non ci sarebbero state le rivoluzioni nella storia; mi pare una verità lapalissiana. Intanto ci sono rivolgimenti sociali in quanto ci sono persone che si ribellano alle condizioni date e ai loro gestori oppressori, le classi dominanti, tramutando il loro odio verso gli oppressori in rivolta e spesso in rivoluzione. Non si è mai sentito che sia stata operata una rivoluzione con l’amore. Si vuole forse inculcare l’idea che quello attuale è il migliore mondo possibile e bisogna amarlo anziché odiarlo? Non è detto che il fine ultimo della strumentalizzazione delle offese alla Segre, alla quale va tutta la solidarietà immaginabile, non punti in questa direzione.Che bisogno c’è di mettere su addirittura una commissione parlamentare per studiare le ingiurie e porvi rimedio? Basterebbe un provvedimento di poche righe- ammesso che non esistano già leggi ad hoc- con il quale si stabiliscono criteri nuovi e più stringenti contro la diffamazione a mezzo stampa, specificando l’aggravante del ricorso ai social media per perpetrare questa pratica odiosa. Ma anche qua si ha l’impressione che si voglia strumentalizzare la Segre per fare passare un altro messaggio: il potere, con le sue istituzioni, non va criticato. E questa costituirebbe una formidabile clausola di auto salvaguardia nella fase attuale in cui la crisi di sistema semina germi di insoddisfazione e possibile ribellione, come si sta verificando in tanti paesi dell’America Latina. Ribellione impossibile se l’odio, naturale, viene sostituito dall’amore, sancito ed imposto per legge.
    Non si tratta di essere complottisti, evidentemente, ma soltanto di non fare la parte della pecora di fronte alle trappole che il potere tende per la propria conservazione”.


  • Giacomo

    Destra fascista razzista e antisemita, si agrappano sugli specchi per non dire ciò che realmente pensano, ipocriti e bugiardi feccia umana che non avendo provato quell’oscuro e tragico passato fascista, vogliono ricalcare le nefande gesta di quei luridi pavidi protagonisti, che sconfitti dopo 20 anni corsero a nascondersi come topi.


  • Francesco

    Quoto ogni singola virgola di questo articolo, che fotografa con precisione lo squallido scenario politico italiano (non aggiungo “odierno” perché la farsa prosegue da tanti anni): una sinistra che di tale ha solo (vergognosamente) il nome contrapposta alla feccia che ha sempre occupato il quadrante di destra del nostro sistema politico, una guerra tra propagande contrapposte che frugano nel medesimo squallore come maiali.
    La destra quello è, il cane da guardia del potere, il suo sguardo feroce, la lotta incivile e brutale spogliata del velo del protocollo e dell’ideologia; la “sinistra” rappresenta invece proprio questo velo, questo protocollo.

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