L’ipertensione essenziale (chiamata così perché non se ne riconoscono le cause) è una delle più frequenti cause dei problemi cardiovascolari, e il sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone (SRAA) è tra i meccanismi omeostatici che regolano la pressione arteriosa. L’Enzima di Conversione dell’Angiotensina (ACE cioè Angiotensin Converting Enzyme) fa parte del processo regolatore della pressione arteriosa, cioè del sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone.
Gli ACE-inibitori sono farmaci utilizzati nella ipertensione arteriosa, ma vengono anche usati nel post-infarto miocardico e nella insufficienza cardiaca cronica. Questi farmaci sono ricavati dal veleno di un serpente detto “Ferro di lancia dorato” che è un crotalo velenosissimo: il Bothrops jararaca. Nel veleno di questo serpente vi è il Teprotide, un nonapeptide, che in pratica funziona come inibitore dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina (ACE).
Degli antichi saperi delle popolazioni indigene del Brasile, che utilizzavano il veleno per rendere micidiali le loro frecce – che quando colpivano una persona provocando emorragia e alla fine la morte – scienziati britannici e americani hanno studiato il veleno, ma solo il medico e farmacologo brasiliano Sérgio Henrique Ferreira, nel 1965, trovò una sostanza (un peptide) capace di agire come l’Enzima di Conversione dell’Angiotensina, o ACE. 1. Sappiamo inoltre che alcune piante possono essere usate, a scopo terapeutico in Fitomedicina, nell’ipertensione arteriosa, a esempio le foglie dell’olivo che hanno la capacità di inibire o bloccare il Converting Enzyme (ACE) o Enzima di Conversione dell’Angiotensina.
Va subito detto che, questa proprietà “farmacologica” nulla ha a fare con l’azione dei farmaci usati nella pressione arteriosa. Queste parti vegetali (foglie) dell’ollivo contengono molte sostanze chimiche che nel loro insieme, e complessità, viene chiamato Fitocomplesso. Quando una persona prende (in diverse forme farmaceutiche come infuso, decotto, estratto, tintura e altro) una parte terapeutica di una pianta prende il fitocomplesso che è irripetibile per via sintetica. L’azione farmacologica delle foglie dell’olivo, quindi in questo caso, ha dimostrato anche un’azione ipotensiva dovuta con alta probabilità ad una azione inibitoria dell’Enzima di Conversione dell’Angiotensina senza gli effetti collaterali dei farmaci.
Sul British Medical Journal (ottobre 2018) è apparso uno studio osservazionale che dimostra come l’uso dei comuni farmaci, per diminuire la pressione sanguina, possono aumentare il rischio di contrarre cancro al polmone. Gli studi “osservazionali” sono molto indicati per verificare eventuali effetti collaterali di farmaci valutati come rari. L’uso degli ACE-inibitori è stato associato a un maggiore rischio di cancro al polmone e questo utilizzo può (per i tecnici provocare l’accumulo di bradichinina a livello polmonare) stimolare la crescita del tumore al polmone.
“L’uso di ACE-inibitori può anche portare livelli elevati di un composto noto come sostanza P, prodotto nelle cellule del cancro del polmone, e correlato alla crescita del tumore e dei suoi vasi sanguigni associati.” La situazione è complessa, va studiata in maniera più approfondita anche perché questi farmaci sono utilizzati da un grande numero di persone.
Rimane il fatto scientifico che questo studio “… di alta qualità dimostra che gli ACE-inibitori sono un fattore di rischio per il cancro del polmone”. E’ quanto ha affermato Klaus Lessnau, M.D, specialista in terapia intensiva e polmonare presso il Lenox Hill Hospital di New York City. Mi ripeto: che gli ACE-inibitori siano utili per controllare la pressione arteriosa in ambito clinico è un dato di fatto, ma altri studi sono indispensabili per determinare definitivamente la decisione di interromperla e sostituirla a favore di una nuova classe di farmaci per la gestione pressione sanguigna”. 2.
In realtà, la questione su alcuni farmaci per la pressione arteriosa alta reputati responsabili dell’aumento del rischio di contrarre cancro non è affatto nuova, e gli studi scientifici risalgono a una ventina di anni fa.
Nel 2017 è stato pubblicato uno studio danese che mostra come uno dei farmaci più usati nel mondo, l’idroclorotiazide, può dare un rischio più elevato, di ben sette volte, di sviluppare cancro della pelle: “Sapevamo che l’idroclorotiazide rendeva la pelle più vulnerabile ai danni provocati dai raggi UV del sole, ma ciò che è nuovo, e anche sorprendente, è che l’uso a lungo termine di questo medicinale, per la pressione del sangue, porta ad un aumento così significativo del rischio di cancro della pelle… e la scelta di un farmaco diverso potrebbe essere consigliabile.” afferma il professore di Farmacologia Clinica dell’Università della Danimarca meridionale, e autore dello studio pubblicato sul Journal of American Association of Dermatology. La questione sull’idroclorotiazide non si esaurisce qui, bisogna ricordare che questa sostanza è associata al Ramipril che viene usato per controllare la pressione arteriosa e ha azione ACE inibitoria.
Un altro studio scientifico pubblicato nell’ottobre 2017, preceduto da un altro lavoro scientifico: 3. – Importante è anche il caso della Nifedipina, adoperata non solo per l’angina pectoris e la cardiopatia ischemica, ma anche per la pressione sanguigna alta. La Nifepedina, associata all’idroclorotiazide, aumenta significativamente il rischio di tumore del labbro.
In uno studio precedente, questa volta del 2012, pubblicato su Archives of Internal Medicines, si legge che queste due sostanze sono significativamente legate a un aumentato rischio di tumore al labbro. 4. Vi è una precisa correlazione tra rischio di cancro al labbro e farmaci antipertensivi foto sensibilizzanti. Come detto, recentemente, 2017, l’uso dell’idroclorotiazide, un diuretico, è fortemente associato all’aumento del rischio di cancro al labbro. 5. Tornando allo studio sull’uso degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina e il rischio di cancro ai polmoni, va detto che questo è stato condotto su persone e, questa associazione, era particolarmente elevata sulle persone che usavano questi farmaci per più di cinque anni. 6.
Prof. Roberto Suozzi
Medico e Farmacologo Clinico
Suozziroberto.altervista.org
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22 dicembre 2016
2) 31,031 views|Oct 27, 2018,4:13 pm
Common Blood Pressure Medication Linked To Increased Risk Of Lung Cancer
Robert Glatter, MDContributor
Healthcare
I cover breaking news in medicine, med tech and public health
Based on results of an observational study published earlier this week in The BMJ
3) Common blood pressure drug raises skin cancer risk
Published Wednesday 6 December 2017
4) Hydrochlorothiazide and Nifedipine Linked To Increased Incidence Of Lip Cancer
August 6, 2012 by Larry Husten
5) J Intern Med. 2017 Oct;282(4):322-331. doi: 10.1111/joim.12629. Epub 2017 Jun 6.
Hydrochlorothiazide use is strongly associated with risk of lip cancer.
Pottegård A1, Hallas J1, Olesen M1, Svendsen MT2, Habel LA3, Friedman GD3, Friis S4.
6) Angiotensin converting enzyme inhibitors and risk of lung cancer: population based cohort study
BMJ 2018; 363 doi: https://doi.org/10.1136/bmj.k4209 (Published 24 October 2018) Cite this as: BMJ 2018;363:k4209
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