Ad abbassargli il salario è il padrone.
A licenziarlo è il padrone.
A negarli casa, trasporto, scuola e sanità gratuiti è il padrone.
A condannarlo ad un’esistenza precaria è il padrone.
A depredare le ricchezze del suo paese è il padrone.
A tagliarli la pensione è il padrone.
A metterlo in concorrenza con altri disgraziati più disgraziati di lui è il padrone.
E lui contro chi si scaglia? Contro chi innalza barricate e firma petizioni?
Contro gli altri disgraziati, ovvio.
Perché, in fondo, gli piace tanto quando il padrone lo accarezza, ché quasi si immagina di essere un uomo.
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