“La sopravvivenza materiale degli Stati Uniti dipende dunque dal controllo dei propri vassalli.
Pertanto, il raggiungimento degli obiettivi russi in Ucraina, a cui non farebbe seguito l’espansione della Russia in Europa -‘Ma come? Non c’era alcuna minaccia, abbiamo sostenuto l’Ucraina per niente!’ – condurrebbe alla disintegrazione della Nato.
Soprattutto, porterebbe alla realizzazione del grande timore americano: la riconciliazione tra Russia e Germania.
Dal punto di vista statunitense, la guerra deve dunque continuare, non per salvare la ‘democrazia’ ucraina, ma per mantenere il controllo sull’Europa occidentale e sull’Estremo Oriente.
Finché gli strateghi di Washington terranno sotto il loro controllo le élite e i popoli europei, la guerra non potrà che proseguire.
Attualmente, se c’è un cosa su cui russi e americani sono perfettamente concordi è a proposito dei leader europei.
A Mosca e a Washington questi vengono percepiti alla stregua di vassalli, come dei servitori che hanno perduto ogni capacità di azione autonoma. E in quanto tali vengono disprezzati.”
* da “La sconfitta dell’Occidente”, Fazi Editore 2024
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