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Pisa. Solidarietà ai denunciati, no alla criminalizzazione del conflitto

Quel giorno, data di sciopero europeo contro le politiche di austerità imposte dalla Trojka, un corteo partecipato, con la presenza di numerosi studenti e diversi settori del lavoro dipendente massacrati dai provvedimenti del governo Monti, ha attraversato pacificamente le vie di Pisa, concludendosi con una breve occupazione simbolica della Torre.

Denunciamo il subdolo tentativo di criminalizzazione delle lavoratrici della Sodexo, non a caso proprio il giorno prima della cruciale trattativa che le vede contrapposte alla multinazionale francese.  “Il Tirreno” di mercoledì 9 gennaio parla della presenza delle lavoratrici all’occupazione simbolica della torre e di presunti danneggiamenti alla porta d’ingresso del monumento storico, mettendo a corredo
dell’articolo l’immagine di macerie lasciate dai manifestanti alla porta della provincia di Pisa in una fase precedente della manifestazione. Un metodo rodato, che mette in cattiva luce i soggetti descritti nell’articolo, indipendentemente dalla dinamica reale dei fatti.

L’ondata di repressione crescente nel Paese, che ha visto l’uso della violenza poliziesca contro manifestanti inermi in città come Roma e Torino, si è espressa in questi mesi a Pisa con una strategia a “bassa intensità” attraverso decine di denunce accompagnate dalle consuete campagne mediatiche, mentre le prese di posizione del Pd, principale responsabile politico delle misure di massacro sociale, mascheravano il loro essere schierati dalla parte opposta a quella di giovani studenti, precari, disoccupati, lavoratori, con il richiamo grottesco agli anni di piombo, ai “cattivi maestri”, alla “sovversione dell’ordine democratico”, ad un concetto ambiguo come quello di “legalità”.
E proprio in questi giorni, che hanno visto le vergognose sentenze per i fatti del 15 ottobre 2011 (con condanne che superano quella per l’assassino di Federico Aldovrandi), insieme alle denunce scattate a Pisa come in altre città, abbiamo avuto l’ennesima conferma che legalità e giustizia non sono affatto la stessa cosa.

Come Rete dei Comunisti siamo partecipi delle lotte di chi si vede rubato il futuro e una vita dignitosa.
Condanniamo la criminalizzazione del conflitto sociale e non  abbiamo paura delle loro intimidazioni!

Rete dei Comunisti – Pisa

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