Almeno a partire dalla resistibile ascesa di Meloni & C. è in atto in Italia un dibattito, per la verità non sempre serio, sull’attualità o meno del pericolo fascista nel nostro Paese.
Il fatto che Meloni e la sua banda siano gli eredi del fascismo storico è certamente un fatto innegabile. Eppure nel contesto del Terzo Millennio l’azione loro e di altri come loro che operano all’interno di contesti nazionali differenti assume tratti peculiari e per certi versi innovativi.
Un contributo molto valido all’analisi dell’inquietante fenomeno ci viene oggi offerto da un libro di Giorgio Cremaschi, già presidente del Comitato centrale della Fiom ed oggi dirigente nazionale di Potere al Popolo.
Al cuore del discorso di Cremaschi c’è il rapporto tra il capitalismo nella sua versione neoliberale e il fascismo. Egli ricostruisce l’annientamento di ogni dimensione sociale e collettiva, dalla sua teorizzazione ad opera della signora Thatcher fino al disegno di smantellamento delle Costituzioni antifasciste del secondo dopoguerra portato avanti dalla Trilaterale e dal capitale finanziario.
A questi si accompagna ovviamente la vergognosa débâcle della sinistra storica, un tempo diretta da grandi leader come Berlinguer e Pertini, oggi in mano a omuncoli per di più in costante rissa intestina fra loro per acquisire qualche straccio di potere qualsivoglia.
Il fascista del Terzo Millennio prolifera come un virus incontenibile all’interno di queste rovine politiche, ideologiche e sociali. Apparentemente meno violento e aggressivo del suo antenato storico, rivolge la sua rabbia distruttiva verso i più deboli e i diversi, si tratti di migranti, di donne o di transessuali.
Suoi tratti salienti sono codardia e conformismo. In fondo è egli stesso una vittima dei meccanismi spietati del capitalismo contemporaneo, teme la criminalità senza rendersi conto che questa, in tutte le sue manifestazioni, è strettamente legata al capitalismo, confida nel patriarcato per poter continuare ad esercitare il suo dominio sulle donne, è strutturalmente restio ad ogni iniziativa di lotta perché è un codardo nel suo intimo e, pur di salvarsi dal destino riservato ai più poveri, è pronto ad ogni abiezione e ad ogni servilismo.
I suoi eroi sono personaggi come Trump, Milei, Bolsonaro o Netanyahu, accomunati dal ricorso costante alla menzogna e dalla negazione di ogni principio di umanità.
Il capitalismo si applica in modo sempre più brutale via via che ne avanza la crisi irreversibile: tra umanità e profitto i fascisti dei nostri giorni scelgono il profitto e negano l’umanità della maggioranza della popolazione mondiale. Netanyahu è senza dubbio quello che si è spinto più a fondo su questa strada col genocidio del popolo palestinese, oggi esteso anche a quello libanese e tendenzialmente ad altri.
Ma altrettanto spregevoli sono coloro che lo appoggiano e cioè i cosiddetti leader occidentali tra i quali la signora Meloni, terza fornitrice mondiale di armi ad Israele dopo Stati Uniti e Germania.
Colpisce fortemente la circostanza che gli eredi di Hitler e Mussolini siano oggi in prima fila nel sostegno del genocidio dei nostri giorni, ma la storia ha una sua logica che può essere ravvisata andando al di là delle bugie e delle mistificazioni dei media controllati dal capitale.
Per altri versi il fascismo del Terzo Millennio assume le sembianze della burocrazia alla Piantedosi, che osa criticare i genitori che permettono ai propri figli di emigrare per fuggire a situazioni senza speranza, proprio nel momento in cui – distruggendo la meritoria azione di salvataggio – pone le premesse per un altro genocidio in atto da vari anni nel Mediterraneo colla morte per annegamento di decine di migliaia di migranti.
Nelle sordide viscere della burocrazia disumana e abbrutita si nascondono del resto altri pericolosi germi di fascismo. Come definire altrimenti la multa di 430 euro inflitta all’apicoltore comasco che aveva esposto un cartello contro il genocidio a Gaza, anche se pare che poi la multa sia stata annullata?
Il disegno di legge 1660 in corso di approvazione nel Parlamento italiano fornirà certamente a questo insidiosissimo fascismo istituzionale nuovi efficienti strumenti per operare, mentre quello strisciante di massa potrà attingere odio e bugie in quantità crescenti dai media, specie dai social controllati da Elon Musk, il profeta del fascioliberismo che attacca il Venezuela rivoluzionario e getta le basi per la guerra civile anche in Stati come il Regno Unito.
È peraltro del tutto evidente che il fenomeno in questione, che si salda tragicamente colla guerra globale come unica prospettiva rimasta praticabile per il capitalismo finanziario occidentale in crisi, potrà essere sconfitto solo riproponendo le ragioni dell’umanità.
Il Congresso di Caracas ha fondato l’Internazionale antifascista che potrà costituire uno strumento utile per contrastare il fascismo dei nostri tempi. Per dirla con Cremaschi nelle parole conclusive del suo libro: “La prima Resistenza è chiamare fascismo il fascismo. Saremo ancora per un po’ minoranze ad andare contro corrente, ma prima o poi le teste si solleveranno. Allora saremo sempre di più”.
* dal suo blog su Il Fatto Quotidiano
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Oigroig
A me pare che non ci siano questi «tratti peculiari e per certi versi innovativi». L’alleanza tra Fascismo e liberismo del grande capitale è un fatto già ben noto a Luigi Fabbri (1922) o a Daniel Guerin… Idem per le responsabilità della “sinistra democratica” nell’involuzione autoritaria dopo la Settimana Rossa… Idem per il tradizionalismo familista, per il razzismo, per la sudditanza rispetto a progetti imperialisti… Gli attuali esponenti di governo sono “nemici della Repubblica” perché hanno visto nella Repubblica la negazione dell’eredità fascista e cercano di smantellarla in ogni modo possibile. Crediamo di essere nel futuro, ma siamo sempre lì, dentro la sconfitta del movimento operaio. Nulla di nuovo sotto il sole.