Sono rimasto basito dalla partecipazione di Pagliarulo alla manifestazione guerrafondaia di piazza del Popolo, promossa dai neo-liberisti ma spacciata come iniziativa di pseudo intellettuali legati a questo carro politico, iniziativa tra l’altro pagata con i fondi del comune di Roma.
Sempre Pagliarulo ha detto una enorme sciocchezza a un convegno promosso dall’ANPI di Roma, affermando che il 7 ottobre 2023 era stato commesso un “orrendo massacro da parte di Hamas”.
Questa affermazione è ormai la “vulgata occidentale” che giustifica le azioni dei sionisti, che tra l’altro la usano accreditandosi un loro vittimismo: il 7 ottobre non è successo nulla di eccezionale perché erano 77 anni che i palestinesi sono sottoposti a violenza, ed erano 15 anni che i palestinesi erano sottoposti a stragi con oltre 6mila morti e ora sono sottoposti a genocidio e come quel giorno, tra l’altro, molti morti israeliani sono stati provocati dall’esercito sionista che ha adottato, bombardando tutto e tutti, la “direttiva Hannibal” come da loro stessi ammesso.
Queste affermazioni e quelle opposte in favore dei palestinesi, sono l’evidenza di un equilibrismo per cui i rappresentanti di grandi organizzazioni, come l’ANPI, o partitiche, come il “partito della truffa”, il Partito Democratico, cercano di non scontentare nessuno e rappresentarsi come empatici alle varie violenze.
Pagliarulo, tra l’altro sempre nell’incontro sopra ricordato, ha espresso l’intenzione di intensificare gli incontri con i rappresentanti della comunità ebraica.
Qui sorge il vero problema.
Ormai è chiaro da anni che la comunità ebraica, romana in particolare, è sotto la leadership di sionisti che negano continuamente le violenze verso i palestinesi (e ora il genocidio) e che hanno come riferimento principale lo Stato razzista sionista.
Negli anni molti appartenenti a questa comunità, avvelenata dalle ideologie sioniste, sono andati a fare la “naja” addestrandosi con IDF, quindi assumendo quella ideologia razzista e violenta.
Verso gli anti-sionisti, dopo il 7/10/23, vi sono state molte violenze a Roma e in particolare il tentato omicidio contro Gabriele Rubini e un assalto al liceo Manara dove i sionisti hanno affisso un loro simbolo (simile a quello della X MAS) in cui si definiscono “brigata Dario Vitali”, un ebreo fondatore del partito fascista.
La dirigenza nazionale dell’ANPI non può più fare finta di non sapere, perché i sionisti in Italia, oltre che razzisti – che già per questo richiedevano un impegno specifico degli antifascisti – ora si palesano per quello che sono: fascisti.
La decisione della dirigenza ANPI di lasciare la mattina del 25 aprile piazzale dei Partigiani senza presenza militante, tra l’altro in occasione degli 80 anni dall’evento della Liberazione e dopo che l’anno precedente un numeroso gruppo di sionisti aveva tentato l’assalto del palco lanciando oggetti atti a ferire, permette a questi razzisti, ora palesati fascisti, di utilizzare la piazza accreditando come loro questa ricorrenza.
Se avverrà questo sarà un’onta indelebile per la dirigenza ANPI, foriera di danni alla propria organizzazione.
La mia riflessione è che nella dirigenza ANPI siano presenti personaggi che impongono scelte contrarie ai dettami costituzionali e all’antifascismo e mi riferisco espressamente al sopra citato “partito della truffa”, mosso da idee liberiste e atlantiste, quindi guerrafondaio, tanto che nel parlamento europeo ha votato accreditando il nazismo essere come il comunismo, che invece ci ha salvato da quell’orrore, votando anche per il riarmo (ReArm Europe) e le armi ai nazi-ucraini.
Il “partito della truffa” persegue evidentemente una strategia precisa, quella di omologare tutte le organizzazioni di massa, fossero sindacali, anti-fasciste o altro, alla loro visione reazionaria e anti-comunista, e lo fa fomentando scelte che ne snaturino le caratteristiche democratiche e sociali, come per il sabotaggio a Porta S. Paolo, anzi sostenendo organizzazioni all’interno della “vulgata occidentale”, incurante che esse siano razziste, come per i sionisti, o fasciste, come per il regime ucraino.
Il pericolo perciò è che gli anti-sionisti e gli antifascisti, per tutelare piazzale dei Partigiani da presenze fetide, siano esposti alla violenza sia della Polizia/Carabinieri, sia dei sionisti.
L’ANPI, nelle sue strutture di vertice, deve chiedere ai suoi interlocutori di emarginare e individuare i sionisti autori di violenza a Roma e non solo, perché il dialogo è possibile solo dopo questa chiarezza.
L’ANPI deve chiedere al Ministero degli Esteri e a quello degli Interni di identificare gli italiani che sono andati nello Stato sionista ad addestrarsi con l’IDF, perché possibilmente coinvolti nel genocidio dei palestinesi e nelle violenze in Italia.
L’ANPI, per impedire violenze e presenze di fascisti sotto qualsiasi forma, deve organizzare comunque una presidio numeroso sotto le lapidi a piazzale dei Partigiani per tutta la mattina del 25 aprile.
Non fare questo e permettere le probabili violenze è una responsabilità diretta dei vertici ANPI.
Chiedo che questo mio appello lo sostengano anche gli altri anti-fascisti e che si apra un dibattito chiaro nell’ANPI, in particolare sul sionismo in Italia, sul fascismo nascosto e sui sostenitori guerrafondai nell’associazione.
Il nostro faro è la Carta Costituzionale!
* iscritto ANPI Roma
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Angela
Avanzo un “sospetto” e una scommessa: la comunità ebraica si iscriverà in massa all’Anpi.
Dopo la conquista dei media, il sostegno dell’Anpi oggi diventa essenziale ai fini della legittimazione di Israele
Marco
mai abbastanza sono state stigmatizzate le responsabilità della socialdemocrazia ( sotto le sigle di una selva di partiti, partitini, associazioni…) nell’ascesa del fascismo e del nazismo.
Fulvio
da iscritto all’ANPI , penso che occorra un confronto serio e serrato sulla natura razzista del sionismo ed una conseguente,definitiva rottura con le comunità ebraiche che sostengono il sionismo. Contestualmente vanno intensificati i rapporti con tutto il mondo ebraico che si è schierato contro il sionismo.
Paolo DP
il timore di angela è fondato ma può avvenire se gli antifascisti non militano e non denunciano apertamente.
il non detto dei vertici anpi nell organizzare il 25 aprile ha effetti deleteri se si accetta in silenzio per falsa disciplina scelte scellerate
Gabriele
purtroppo penso che la presenza di una certa classe dirigente all’interno dell’ANPI sia mirata a distruggere il poco che rimane della memoria e dei valori della resistenza italiana, purtroppo assistiamo a questo fenomeno di revisionismo storico da anni da anni, dall’istituzione del giorno del ricordo dei martiri delle foibe i vari libri monnezza di Pansa e le sparate deliranti di la Russa