La giustizia tunisina ha emesso un mandato di cattura internazionale nei confronti della vedova del leader palestinese Yasser Arafat, Suha Arafat. Lo ha annunciato ieri il portavoce del ministero della giustizia, Kadhem Zine El Abidine, senza fornire precisazioni sui motivi del provvedimento. L’ipotesi più probabile è che Suha Arafat sia accusata di corruzione nel caso della «Scuola internazionale di Cartagine», che aveva fondato nel 2006 insieme a Leila Trabelsi, ex prima donna di Tunisia.
A muoversi contro Suha è stato uno dei giudici istruttori di Tunisi, che fa parte del gruppo di magistrati che, in molte procure del Paese, stanno indagando sulle decine di casi di violazioni di legge – soprattutto per corruzione e malversazione – addebitate a Zine El Abidine Ben Ali e al suo clan familiare. Uno di questi riguarda la creazione della scuola in questione. Nel progetto, la scuola avrebbe dovuto offrire alle famiglie agiate di Tunisi la possibilità di far studiare i loro figli (dalla materna sino al liceo) seguendo il percorso accademico francese. Occorreva, però, neutralizzare la concorrenza dell’istituto Pasteur, che fu costretto a chiudere per innumerevoli cavilli burocratici. Suha Arafat ha respinto le accuse, ribadendo anzi di aver subito dei danni finanziari in quell’occasione: 300.000 dinari (circa 150.000 euro) investiti nella scuola di cui, dopo la cessione delle quote, ha recuperato la decima parte.
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