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Siria. Si spaccano le forze anti-Assad

I Comitati di coordinamento locali siriani hanno preso le distanze dal Consiglio Nazionale Siriano (Cns), composto soprattutto da esponenti all’estero e denunciano il “deterioramento della situazione” del Cns stesso all’indomani della rielezione di Burhan Ghalioun a presidente. In un comunicato diffuso ai media stamani, i Comitati locali lamentano la sempre maggior distanza dei vertici del Cns, dominato da residenti all’estero, dalla maggioranza dei membri, che fanno invece parte del movimento interno. Sullo sfondo c’è la rielezione a capo del Cns, di fatto per la terza volta consecutiva, di Burhan Ghalioun, nell’ultima riunione della segreteria generale svoltasi a Roma nei giorni scorsi. George Sabra, il suo competitore, ha preso 11 voti mentre Ghalioun 21. Sabra era sostenuto dai Comitati locali in quanto espressione delle forze che agiscono all’interno alla Siria. Inoltre, il fatto che Sabra appartenga alla comunità cristiana secondo molti avrebbe ridato maggiore presa al Cns, da più parti ritenuto ostaggio della Fratellanza musulmana, in esilio da decenni ma ben organizzata in Europa. Il fatto che la riunione del vertice del Cns si sia tenuta a Roma conferma le gravissime responsabilità che il governo italiano si sta assumendo nell’escalation della guerra civile in Siria.

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