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Paraguay: rimpatrio spoglie ex dittatore preoccupa organizzazioni popolari

Il rimpatrio delle spoglie dell’ex dittatore Alfredo Stroessner (1954-89), voluto dai familiari, minaccia di “aprire pericolose ferite”: è l’allarme lanciato dalle organizzazioni a difesa dei diritti umani per bocca dell’attivista Martín Almada che ha criticato con forza la volontà espressa dal nipote di Stroessner e senatore del Partido Colorado, Alfredo ‘Goli’ Stroessner, di riportare in Paraguay la salma del generale defunto a Brasilia nell’agosto 2006.

Parlando a Radio Monumental, il senatore ha difeso il diritto della sua famiglia a far sì che Stroessner “riposi in quelle terre per le quali tanto lottò e tanto combatté, con errori e successi”. Per tutta risposta, Almada lo ha invitato “a passare una notte negli Archivi del terrore e un’altra nella ex Tècnica”, centro di torture del regime. “Dopo un esame di coscienza – ha aggiunto – venga a dirci se è un atto morale il rimpatrio delle spoglie”.

Almada, ex docente, imprigionato e torturato sotto la dittatura e costretto all’esilio, si batte da tempo per fare luce sui crimini dei militari: nel 1992 scoprì i cosiddetti Archivi del terrore, dossier relativi all’Operazione Condor, il piano di repressione sistematica degli oppositori adottato dalle dittature del Cono Sud negli anni ’70 e ’80. “Il possibile ritorno trionfale di Stroessner – ha sottolineato – è sgradevole per la democrazia paraguayana e latinoamericana, tanto più che finora non sono stati processati i responsabili militari, i poliziotti e i civili che si arricchirono in quell’epoca”.

Rovesciato nel febbraio 1989 da un golpe del consuocero, il generale Andrés Rodríguez, dopo aver preso il potere nel maggio 1954, Stroessner si rifugiò in Brasile dove morì a 94 anni. Un rapporto della Commissione Verità e Giustizia, pubblicato nel 2008, documenta almeno 425 morti o ‘desaparecidos’, 20.000 prigionieri e oltre 20.000 persone costrette all’esilio durante il regime.

Fonte: Misna

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