Il Parlamento ungherese ha approvato definitivamente, con i voti della sola maggioranza governativa, una nuova e contestata legge elettorale, definita senza mezzi termini ‘legge truffa’ dall’opposizione, che rischia di escludere dalle prossime elezioni del 2014 milioni di elettori, introducendo l’obbligo di una registrazione preliminare. L’obiettivo della nuova legge, che è stata bocciata e contrastata dall’opposizione, secondo i rappresentanti della maggioranza di destra, é di ”escludere chi non é interessato al voto”. Ma la nuova legge rivede le procedure elettorali anche in altri punti: la campagna elettorale sarà ridotta a 50 giorni, gli spot per il voto si faranno solo sui media pubblici, e non sulle reti commerciali, molto seguite in Ungheria. Inoltre, potranno votare circa mezzo milione di ungheresi residenti all’estero, cittadini romeni e slovacchi, influenzando così in modo determinante gli esiti del voto.
La commissione elettorale nazionale, che controlla le procedure e il conteggio dei voti, sarà composta unicamente da rappresentanti del governo. ”Le prossime elezioni in Ungheria non saranno nè libere, nè oneste, e si prevede un’affluenza ridotta al 50% dell’elettorato”, ha ammonito l’ex premier socialista, Ferenc Gyurcsany.
Il suo partito ha già organizzato nei giorni scorsi un ‘girotondo’ di protesta contro la ‘legge truffa’ e per domani ha invitato tutti i democratici del Paese a protestare davanti al palazzo della presidenza della Repubblica, chiedendo al capo dello Stato di non firmare una legge ritenuta anticostituzionale.
Secondo gli ultimi sondaggi, il Fidesz (partito del premier conservatore nazionalista Viktor Orban) è dato intorno a solo il 22% dei consensi, il movimento ‘Insieme 2014’ dell’ex premier liberale e tecnocrate Gordon Bajnai al 14% e i socialisti al 10%, mentre l’estrema destra fascista di Jobbik si attesta all’8%.
Circa la metà dell’elettorato é attualmente costituito da indecisi, ostili verso tutti i partiti e che molto probabilmente non si registreranno per poter votare. Proprio quello su cui conta il premier Orban. Che con neanche un quarto dei consensi potrebbe continuare a governare il paese.
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