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Venezuela: ondata di mandati d’arresto per ‘terrorismo di stato’

“Un insieme” di mandati d’arresto sono stati richiesti dalla procuratrice generale del Venezuela, Luisa Ortega nei confronti di sospetti responsabili di violazioni dei diritti umani commesse tra il 1958 e il 1998, ovvero i 40 anni precedenti la prima vittoria elettorale del defunto presidente Hugo Chávez.
Lo ha annunciato la stessa Ortega, senza precisare “per rispetto dell’integrità delle indagini” né l’identità né il numero dei destinatari degli ordini di cattura sollecitatI per casi di sparizioni forzate, omicidi, torture “e altri fatti abominevoli”.
L’annuncio è giunto in occasione dell’insediamento dei membri della ‘Commissione della Verità e della Giustizia’ creata il 27 febbraio per indagare sul “terrorismo di Stato”. Una ‘politica’, ha detto Ortega, largamente praticata dai governi democratici cristiani e socialdemocratici venezuelani alternatisi al potere dalla fine dell’ultima dittatura militare, nel 1958 e fino all’arrivo di Chávez, deceduto a marzo dopo aver guidato il paese per 14 anni.

Si indaga fra l’altro su 1635 casi di sparizioni forzate, un iter cominciato nell’aprile 2011 quando Ortega promise di impegnarsi a “lavorare senza tregua” per fare luce sul “terrorismo di Stato della Quarta Repubblica”. Un’inchiesta che secondo Ortega consisterà nell’indagare “senza odio né rancori su un’epoca oscura, ricattare dal passato eventi orribili perché siamo i difensori di coloro che lottarono contro un potere arbitrario, oppressore e abusivo”.

La Commissione è stata creata nel 24° anniversario del ‘Caracazo’, la rivolta popolare innescata il 27 febbraio del 1989 dall’aumento del prezzo della benzina e dei trasporti repressa brutalmente dalle forze armate con un bilancio mai chiarito: oscilla a tutt’oggi dai 300 morti ‘ufficiali’ fino ai 3000 denunciati da organizzazioni della società civile. Il ‘Caracazo’ fu addotto da Chávez fra i motivi che nel 1992 lo spinsero a tentare un golpe contro il presidente Carlos Andrés Pérez, il cui fallimento costò all’ex colonnello dei parà due anni di carcere.

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