Abdullah Ocalan non può incontrare la stampa: è netto il ‘no’ del governo turco alla richiesta del leader del Pkk in carcere ormai da 14 in condizione di isoalamento di parlare con i media a proposito dei negoziati in corso da alcuni mesi tra Ankara e guerriglia curda. “Nella legislazione non ci sono regole che vanno in questo senso, i condannati non possono tenere conferenze stampa” ha dichiarato oggi il ministro della Giustizia turco Sadullah Ergin, ribadendo la posizione dell’esecutivo dell’Akp. “Ocalan ha espresso il desiderio di incontrare la stampa, ma è impossibile tenendo in considerazione la legislazione vigente” aveva già spiegato ieri sera il vice-premier turco Bulent Arinc durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “Persino presentare una richiesta del genere è illecito” aveva rincarato la dove Arinc.
Il leader del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che sta scontando dal 1999 una condanna all’ergastolo nell’isola-prigione di Imrali, nel mare di Marmara, aveva chiesto domenica al governo di poter tenere una conferenza stampa in prigione per “esercitare un ruolo più attivo” nel processo di pace in stallo viste le mancate concessioni e il non rispetto degli impegni presi da parte dell’esecutivo di Erdogan. Anche i due maggiori partiti di opposizione – i nazionalisti di centrosinistra del Chp e quelli di destra dell’Mhp – nel fine settimana si erano detti fortemente contrari a un possibile incontro del leader curdo con i giornalisti. Dopo il quasi completo del ritiro nel Kurdistan iracheno di alcune migliaia di combattenti del Pkk ora Ocalan vuole che il governo turco “faccia passi avanti” concedendo alla minoranza curda maggiori diritti, cosa che l’Akp non sembra intenzionato a fare.
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