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Roma. Che Guevara vive!

Sabato 8 Ottobre nella sala Di Liegro della Provincia di Roma, con una partecipazione che ha superato le migliori aspettative, di oltre 150 persone, si è svolto un importante incontro sull’attualità del pensiero rivoluzionario del Che nel giorno del 44° anniversario del suo vile assassinio compiuto dai suoi carnefici a Vallegrande in Bolivia.

            L’incontro organizzato dal circolo di Italia-Cuba A. Mella e dalla associazione e rivista Nuestra America, è stato introdotto e coordinato dal compagno Franco Forconi e si è sviluppato attraverso gli interventi di Gianni Minà, Alessandra Riccio e Luciano Vasapollo, che hanno raccontato l’opera, il pensiero e le gesta del grande rivoluzionario argentino mettendole in relazione con le grandi conquiste della rivoluzione cubana ma anche con le importanti problematiche che Cuba ha di fronte oggi e che ha dovuto affrontare in oltre 50 anni di storia.

            Aprendo i lavori Franco Forconi ha ricordato il presidio effettuato il giorno prima sotto il Campidoglio per la liberazione dei 5 eroi cubani prigionieri da 13 anni nelle carceri nord-americane. L’insopportabile ingiustizia della vicenda è stata ripresa in tutti gli interventi, ed in modo particolare dall’Ambasciatore di Cuba in Italia, Milagros Carina Soto, che ha sottolineato come sia i 5 eroi cubani che il Comandante Ernesto Che Guevara sono sempre presenti nel cuore e nella ragione del popolo cubano, testimoniando l’emozione di poter condividere lo stesso sentimento con  tanti compagni in Italia come nel resto del mondo.

            L’importante incontro, che ha visto una costante attenzione dei tantissimi presenti, ha intrecciato l’opera del Che, le realizzazioni e i problemi della rivoluzione cubana, con la narrazione di storie quotidiane di uomini e donne protagonisti in questi unici ed entusiasmanti 50 anni di vita nuova dell’isola caraibica, come ha testimoniato anche Alessandra Riccio con il suo ultimo libro “Racconti di Cuba”.

            In particolare il Prof. Luciano Vasapollo ha sottolineato come le idee e il grande lavoro di Che Guevara “economista” dei primi anni della rivoluzione tornano di grande attualità nelle scelte straordinarie che ha adottato il VI Congesso del Partito Comunista Cubano nello scorso mese di aprile, sul perfezionamento del sistema economico e sul rilancio e l’adeguamento della pianificazione socialista di fronte alle pesantissime conseguenze che la crisi economica globale, strutturale e di sistema sta determinando nell’intero pianeta. E’ stato evidenziato come nonostante i detrattori della rivoluzione cubana, compresa buona parte della sinistra europea, da cinquanta anni ne annunciano la fine prossima, Cuba è sempre lì, resiste ed è anzi il motore dell’ALBA e della straordinaria stagione di cambiamento in atto in America Latina, mentre ad essere praticamente scomparsa è la saccente ed eurocentrica sinistra europea. A nulla valgono le continue diffamazioni di una  parte di tale sinistra che vuole contrapporre il pensiero e l’agire di Guevara con quello di Fidel, Raul e  di tanti altri sinceri rivoluzionari , e la storia dimostra che le contraddizioni, le posizioni a volte diverse sono parte di quella dialettica che pone insieme i veri  rivoluzionari come Fidel e il Che in quel percorso che Armando Hart ,nel suo prologo all’ultimo libro del Che “Diario di un combatternte”, definisce lo spirito “dell’eroismo e la redenzione universale..e la ribellione colta nell’umanesimo dei poveri”.

La spinta rivoluzionaria del Che, ha proseguito Vasapollo, la sua ferrea volontà di “bruciare le tappe” nella costruzione dell’uomo nuovo e nella realizzazione dell’ideale comunista, si sono scontrate con i tempi lunghi che le difficoltà della storia hanno imposto al processo rivoluzionario e alla transizione socialista. Ma i frutti della sua opera sono oggi ben evidenti non solo a Cuba, ma nel processo di costruzione del socialismo nel XXI secolo che hanno intrapreso la Bolivia e il Venezuela e nello straordinario  percorso di integrazione, interscambio, di autodeterminazione e di indipendenza anticapitalista rappresentato dall’Alleanza Bolivariana dei popoli di Nuestra America (ALBA)

            E’ questa la strada che sarebbe necessario intraprendere anche nel nostro paese e nella fascia mediterranea dell’Europa, oggi sottomessa alle imposizioni neo-colonialiste ed anti-popolari del sistema imperialista europeo ad egemonia tedesca, puntando senza compromessi al superamento di un sistema capitalista che ha definitivamente abbandonato il suo “volto umano” sul quale sembra credere ancora solo una moribonda ed improponibile sinistra europea.

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