Il tribunale ha archiviato le accuse contro i lavoratori che avevano bloccato i cancelli durante una vertenza sindacale contro i licenziamenti.
Il 15 aprile 2010 Usb insieme ai lavoratori della Ascot srl che gestiva un impianto di riciclo della plastica per conto di SIT (consociata Aim) organizzò una manifestazione contro i licenziamenti di 24 lavoratori.
L’iniziativa venne condotta con (dalla requisitoria del Pm) “..alcune catene e lucchetti applicati a cancelli che bloccavano gli stessi… questo mentre all’interno era in corso una normale attività lavorativa di alcune lavoratrici”.. ” , allo scopo di compiere una azione sindacale per protestare contro il fatto che 24 lavoratori erano stati lasciati a casa dalla nuova società subentrata alla vecchia; visto che l’azione sindacale “è stata di durata limitata, dalle ore 10 alle ore 13 e che i dirigenti hanno potuto entrare ed uscire mentre alcuni camion di conferimento rifiuti erano bloccati sia all’interno che all’esterno della ditta” ..”visto il fatto che non ci sono stati danni a persone e cose, che i carabinieri intervenuti hanno controllato la situazione rimuovendo catene e lucchetti, non paiono ravvisabili gli estremi di reato di violenza privata ne di interruzione di pubblico servizio” con queste motivazioni la PM Dal Martello chiede l’archiviazione della denuncia. Archiviazione accolta dal tribunale giudice Giuffrida. La vertenza ebbe una conclusione positiva; parte del personale venne riassunto alla Ascot altri presso il Centro riciclo di Monselice
gestito dalla stessa società, altri assunti da altre società del settore.
Questa lotta insegna che la determinazione dei lavoratori a volte paga oltre che nel raggiungere risultati concreti anche sul piano del diritto giuridico.
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