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Bologna. La lotta contro gli sfratti segna un altro punto

Ha avuto successo il presidio convocato davanti all’abitazione di via Vasco de Gama dal Sindacato Inquilini Assegnatari ASIA/USB insieme ai ragazzi di “Bologna Prende Casa” e di “Santainsolvenza” .

Dopo un primo rinvio alle 12 per la scarsa presenza della polizia e il forte presidio del picchetto, alle 13 l’ufficiale giudiziario, che aveva chiesto rinforzi alla Questura, si è visto costretto a concedere il rinvio per l’ulteriore rafforzamento del picchetto antisfratto di 50 persone composto da attivisti del movimento di lotta per la casa e dall’Assemblea Insolvente armati di solidarietà e fermezza nel difendere il bene primario della casa. La famiglia, chiusa dentro, ha ottenuto la possibilità di avere tempo fino al 10 gennaio.

Nel comunicato rilasciato dal Sindacato a firma congiunta del BPC si legge che ” il problema rimane e diventa sempre più pesante: non vengono proposte soluzioni nemmeno temporanee per questi inquilini, che col nuovo anno si troveranno nella medesima situazione. Una famiglia in cui entrambi i coniugi lavorano, il marito part-time e la moglie a chiamata, non ha la possibilità di sostenere un affitto sul mercato privato.

La conseguenza è che a gennaio si ritroveranno letteralmente in mezzo alla strada”.

La soddisfazione corre anche tra i ragazzi di “Santainsolvenza” che dichiarano che ” Dentro ad una crisi devastante che si accanisce con i soggetti più deboli, assieme alla santa abbiamo scelto di parlare il linguaggio della solidarietà e dalla complicità, per rompere il silenzio dettato dalla paura di chi, ricattato, non può far sentire la propria voce, ma già tutti giorni pratica l’insolvenza! Sotto la protezione della Santa ci autorganizzamo per rifiutare collettivamente il presente di miseria che banche e finanza ci impongono. Questo è il diritto all’insolvenza che vogliamo costruire”.

A Bologna la stessa situazione riguarda migliaia di nuclei famigliari che vivono la precarietà abitativa tutti i giorni. Sempre più persone non accettano che l’emergenza abitativa venga trattata come problema di ordine pubblico ed esigono risposte concrete da parte delle amministrazioni: l’unico strumento adottato fin ora è il protocollo di sostegno agli inquilini sotto sfratto, che si è rivelato, al pari dei quello dell’anno scorso, totalmente inefficace, riuscendo a risolvere neanche una decina di casi a fronte di oltre 3000 sfratti all’anno. Le proposte del Sindacato sono di rimettere al centro l’edilizia pubblica che è l’unica garanzia oggi per i lavoratori e chi il lavoro non ce l’ha, ricordando che gli sfratti sono la ”punta dell’iceberg” rispetto al problema del caroaffitti e dell’assenza di case popolari.

Una critica viene mossa anche alla giunta PD-SEL, di cui fà parte l’Assessore alla casa Malagoli, “L’Edilizia pubblica si può ottenere anche utilizzando lo strumento della requisizione di stabili sfitti di proprietà privata di fronte all’emergenza sociale, strumento applicato già a Roma e previsto dalla legge, e su cui l’assessore alla casa Malagoli non ha mai voluto prendere una posizione, forse perchè andrebbe contro gli interessi dei grandi proprietari e della rendita” conclude ASIA/USB e BolognaPrendeCasa lanciando l’appuntamento per oggi 1 dicembre alle 10:30 davanti alla sede del nuovo comune in Piazza Liber Paradisus con il titolo “ Partire dai propri interessi per la casa, il lavoro, il reddito, contro la rendita e il caro affitti.

 

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