Il Comitato No Debito aderisce alla campagna referendaria per difendere l’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori.
Il Comitato Nodebito, nato per contrastare le politiche di austerità dell’UE imposte sotto il ricatto dei mercati finanziari, aderisce alla campagna di raccolta delle firme per un referendum abrogativo dell’articolo 8 della legge 148/2011, che legittima gli accordi separati e manomette la democrazia sindacale, e delle norme della legge 92/2012 che hanno cancellato l’articolo 18 dello Statuto dei diritti dei lavoratori.
Quello che non è stato consentito a Berlusconi, la maggioranza PD-PdL-UDC lo ha consentito al governo Monti, che sta realizzando il programma di ‘riforme strutturali’ (pensioni, precarizzazione del lavoro, liberalizzazione del lavoro in ‘entrata’ e in uscita’, privatizzazione dei beni comuni), richiesto dalla BCE e dalla Commissione europea.
Per anni e anni il padronato ha premuto per ‘liberalizzare’ il mercato del lavoro e minare la contrattazione collettiva, così da ridurre di nuovo il rapporto di lavoro a una compravendita di una merce: il lavoro delle persone si scambia sul mercato secondo le leggi commerciali.
Con la cancellazione dell’articolo 18 viene a cadere l’ultima barriera a difesa della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. L’articolo 18 è il diritto ad avere diritti nei luoghi di lavoro, senza di esso viene a mancare la possibilità stessa di contrastare qualsiasi decisione padronale, viene a cadere la base dell’azione collettiva. Con lo Statuto dei lavoratori, nel 1970, la Costituzione entrò nelle fabbriche e negli uffici, con la legge Fornero ne viene scacciata.
Per questo ci attiveremo per raccogliere le firme e poi per vincere il referendum facendone una lotta per la democrazia e i diritti sociali in Italia e in Europa.
Comitato Nodebito
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