Mercoledì, dopo il corteo, nel cortile interno del ministero è stata rinvenuta la capsula di un lacrimogeno. Immaginiamo che per il Questore si tratti di uno scavalcamento ventrale di un lacrimogeno lanciato da Lungotevere, che dopo aver sorpassato due palazzi, sia poi atterrato all’interno del cortile del ministero.
Per i non addetti ai lavori: il “bossolo”, se di questo si tratta, è il residuo della cartuccia con cui il lanciagranate spara via il lacrimogeno. Insomma: i colpi sono stati sparati da dentro verso fuori. Amen.
Ogni nuovo “indizio” peggiora la situazione. Per il governo.
Ora sembra anche, dalle testimonianze rese da alcuni impiegati del Ministero di Via Arenula, che ad entrare all’interno del Ministero siano stati gli uomini del reparto mobile di Napoli, che erano stati incaricati di presidiare la zona durante la manifestazione degli studenti.
E poi arrivano le prime testimonianze dei partecipanti alla manifestazione. ”Stavo correndo lungo viale Arenula dopo la prima carica della polizia. Dopo aver superato di qualche metro il palazzo del ministero della Giustizia mi sono voltata. Un lacrimogeno è caduto verticalmente davanti a me, così come altri due più distanti: piovevano dal cielo. Mi sono voltata e, sia davanti a me che indietro, dalla strada non c’erano agenti che sparavano il gas”. A raccontarlo ieri è stato una studentessa di Psicologia di 25 anni che poi ha aggiunto: “Penso che se ci fossero stati agenti che da terra sparavano lacrimogeni, io li avrei visti sparare e, soprattutto, avrebbero preso una traiettoria diversa. Quella strada ha palazzi a destra e a sinistra e non e’ una piazza”.
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corrado
le inchieste o si fanno bene con un plastico alla Vespa e una simulazione credibile dopo aver preso visione dei reperti oppure meglio evitare…sparare cazzate un tanto al kilo pur di dare addosso alla polizia a tutti i costi non aiuta…c’è un magistrato che indaga e ci mette la sua faccia,vediamo a che conclusioni arriva…