La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ha un patrimonio di 6.000.000 libri, 120.000 periodici, 58.000 volumi antichi ed altri documenti ancora. E’ frequentata ogni anno da 210.000 utenti; 120.000 sono i documenti usati per la consultazione in sede e 18.000 quelli dati in prestito; risponde a 3.000 richieste di informazioni; cataloga circa 65.000 documenti; 200.000 i contatti registrati al sito Internet.
Garantisce la conservazione e la tutela della produzione editoriale italiana, che le perviene per deposito legale, e documenta, acquistando le opere più importanti, la cultura italiana all’estero.
Quante persone si occupano di questa enorme mole di lavoro?
Alla British Library, la Biblioteca nazionale inglese, circa 2.000
A Parigi, alla Bibliothèque Nationale de France, 2.668.
E a Firenze? 189.
In organico ne sarebbero previste almeno 500.
In che condizioni lavorano i dipendenti della Biblioteca Nazionale fiorentina? Come possono sopperire alle carenze? Riescono ad usufruire delle ferie e dei permessi? Sarebbe interessante conoscere il risultato della Valutazione del rischio da Stress Lavoro Correlato.
Anche la Direttrice, la Dottoressa Maria Letizia Sebastiani, ogni tanto segnala timidamente che così è difficile andare avanti.
Il MiBAC, che crede profondamente nel ruolo delle biblioteche e della cultura, corre prontamente ai ripari.
Apre agli sponsor privati: L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, La Fondazione Monte dei Paschi di Siena, la Disano illuminazione spa, la Casa Editrice Vallecchi, l’Ina Assitalia. Le 150 poltroncine della sala consultazione vengono riparate grazie all’intervento di alcuni industriali tessili pratesi.
Stipula una convenzione con la Regione Toscana (salvo poi dimenticarsi di riconfermarla) per l’invio di alcuni volontari del servizio civile.
Appalta, sempre privilegiando le offerte economicamente più vantaggiose: nel 2010 il servizio di manutenzione del vocabolario del Nuovo Soggettario, la catalogazione di alcune pubblicazioni e la catalogazione elettronica del materiale moderno. Quanto guadagnano gli operatori delle varie ditte? Lavorano a cottimo?
Eroga per il 2009/2011 contributi ad enti di proprietà di Istituti religiosi : Società Internazionale di studi francescani 25.000,00 euro, Fondazione Cardinale Lercaro 41.694,92 euro, Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII 108.406,79 euro, Fondazione per la Storia dell’Azione Cattolica 33.355,93 euro, Centro Internazionale di Studi Rosminiani 20.847,46 euro. Ma non poteva pensarci la madre chiesa?
“Affitta”, secondo quanto denunciato da alcuni professori universitari, in data 10 novembre 2012 la Biblioteca alla società I Love Disco per una festa stile anni ’70 che l’ha trasformata in discoteca con tanto di buttafuori, alcolici, danze, lucernari fracassati. Chi l’ha deciso? Sono stati ricevuti soldi in cambio?
Affida incarichi: nel 2012 vengono pubblicati due avvisi per la formazione di elenchi “ristretti” di professionisti sia per la movimentazione che per la catalogazione del libro antico e moderno Il contratto: di collaborazione coordinata e continuativa, senza alcun vincolo di subordinazione, , se e quando serve. Le liste non sono graduatorie. Come vengono “chiamati” a lavorare gli operatori? Quali sono I criteri selettivi che fanno privilegiare un professionista rispetto ad un altro? Per ordine alfabetico? A sorte? Non lo sappiamo. Ma la Nazionale non è un Ente pubblico obbligato alla trasparenza?
E il vertiginoso impegno del MiBAC non finisce qui: poiché splendidi bibliotecari sono condannati alla disoccupazione o al precariato, è giusto che tutti facciano un pò di sacrifici ed eroga miseri stipendi: 194.813,04 euro per il Ministro Lorenzo Ornaghi, 186.346,54 per il Sottosegretario Roberto Cecchi, 167.161,02 per il capo di Gabinetto Adriano Rasi Caldogno, 117.000,00 per il Capo Ufficio Stampa e Portavoce Gerardo Ferrari, 147.794,17 euro al Dirigente Generale di Staff Marina Giuseppone, 70.000,00 euro a testa agli 8 Soprintendenti della Toscana, 115.199,09 alla Direttrice della Biblioteca. L’elenco, ovviamente, non finisce qui.
Quanti lavoratori potevano essere assunti riducendo drasticamente questi stipendi? Quanti servizi potevano essere migliorati a vantaggio dell’utenza che ogni giorno affolla la Biblioteca?
Inoltre stanzia 2.300.000,00 (insieme al Consiglio dei Ministri) per GoogleBooks. Il progetto prevede l’accordo con il motore di ricerca per la digitalizzazione e la messa in rete gratuita di tutta una serie di pubblicazioni edite prima del 1871 e quindi libere dal diritto d’autore. A carico di Google la parte tecnica, a carico delle biblioteche la catalogazione dei dati, la preparazione e l’invio dei volumi. Ha aderito anche la Biblioteca Nazionale Centrale. Uno Scan Center di Google è stato allestito a Roma. Dove? Chi ci lavora e a quali condizioni? Quale sarà il personale che la Nazionale di Firenze destinerà alle operazioni di preparazione dei volumi, spedizione, catalogazione, controllo? I bibliotecari degli “elenchi ristretti”? Il futuro Ministro?
“Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che pensano e quelli che lasciano che siano gli altri a pensare” disse Fabrizio De Andrè.
Vogliamo le Biblioteche, vogliamo l’accesso libero e gratuito alla cultura, vogliamo che I bibliotecari vengano assunti e non siano costretti alla disoccupazione e al precariato.
Vogliamo che tutti siano quelli che pensano.
E vogliamo risposte alle nostre domande.
COBAS PUBBLICO IMPIEGO
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