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Roma. La truffa dei Punti Verdi Qualità? Il caso dell’asilo a Ponte di Nona

Venerdi 24 ottobre, i cittadini del quartiere periferico di Ponte di Nona – protagonista alcuni mesi fa di un pogrom strumentalizzato dai fascisti contro gli immigrati ma rintuzzato dall’iniziativa dei sindacati di base e dei comitati – avevano occupato per alcune ore l’asilo nido “Primo Mazzolari” costruito da anni nel quartiere ma mai aperto, mentre più di 700 famiglie sono in lista di attesa per iscrivere i bambini negli asili nido.
Ponte di Nona, disoccupati occupano asilo nido mai aperto
Obiettivo della protesta, sostenuta dall’USB, spingere il Comune di Roma ad aprire la struttura, costruita sul Punto Verde Qualità, in grado di ospitare fino a 140 bambini e pronta da anni. Per la
Ponte di Nona, disoccupati occupano asilo nido mai aperto
domenica successiva, 26 ottobre, era stata annunciata la consegna simbolica delle chiavi dell’asilo al Presidente del VI Municipio, a segnalare l’intento di restituire la struttura al quartiere, con l’obiettivo di vedere presto realizzato un nuovo servizio.

Ma in serata nel quartiere era intervenuta la polizia in assetto antisommossa, chiamata dalla società EuroVivai di proprietà dell’ingener Fabrizio Moro (ex proprietario della società Mondo Verde ceduta a suo tempo dal segretario di Alemanno, Lucarelli, finita nelle mani di Silvio Fanella – il cassiere di Gennaro Mokbel- ucciso questa estate alla Camilluccia da un commando di killer fascisti, Ndr), ed aveva sgomberato l’occupazione.

Ma proprio quell’atto aveva fatto venire fuori l’ennesimo episodio oscuro sulla gestione dei Punti Verde Qualità a Roma. Ad esempio la società EuroVivai, a cui la giunta comunale aveva dato la concessione, non ha realizzato il centro anziani previsto dalla convenzione con il Comune in base alla quale gestisce il Punto Verde Qualità di Ponte di Nona. Non ha aperto l’asilo nido. Non ha realizzato la manutenzione del parco. Ha aperto però una gigantesca sala di slot machine ed una palestra private, mentre chiede i soldi al Comune per aprire l’asilo. Ma non è tutto, perchè a presiedere lo sgombero insieme alla polizia c’era anche l’ex membro della segreteria di Alemanno, il fascista Lucarelli, coinvolto nella vicenda dei Punti Verde Qualità (come segnala l’articolo pubblicato da Contropiano sabato 6 dicembre). Lucarelli si è presentato a Ponte di Nona con la celere dicendo che la sua società sarebbe pronta ad aprire l’asilo nido ma a 600 euro al mese e che per abbassare i prezzi chiederà i soldi al Comune! 

I Disoccupati di Ponte di Nona organizzati hanno risposto: Primo: fuori i truffatori da Ponte di Nona; Secondo: apertura dell’asilo nido comunale utilizzando i Fondi Europei della Regione stanziati proprio per gli asili nido. 

I Disoccupati Organizzati stanno costituendo una Nuova una Associazione di Promozione Sociale alla quale potranno essere affidati i  tanti lavori di cui il quartiere ha bisogno: la gestione del verde, la manutenzione delle case popolari, i servizi alla persone, la gestione dei rifiuti, l’asilo nido. Ponte di Nona ha bisogno di tutto ma non di faccendieri e fascisti.

Il gruppo comunale del Movimento 5 Stelle aveva presentato sulla situazione dei Punti Verde Qualità a Ponte di Nona, una interrogazione urgente al fine di fare chiarezza sulla convenzione che il Comune di Roma ha stipulato con la società EuroVivai per la realizzazione e gestione del Punto Verde. Secondo il gruppo Capitolino dei 5 Stelle l’Amministrazione avrebbe infatti dato in concessione alla società un’ area di sua proprietà di ben 100.000 mq nel quartiere di Ponte di Nona. In cambio la EuroVivai si sarebbe impegnata con il Campidoglio per realizzare delle opere di riqualificazione e di manutenzione dell’area verde.  Eppure, scrivono i 5 Stelle “a tutt’oggi la società firmataria della convenzione per il PVQ di Ponte di Nona non ha adempiuto ai propri obblighi, cioè nessuna delle opere previste all’art. 10 della convenzione è stata realizzata, ne tantomeno le opere di manutenzione del verde”. Ma se le opere previste non sono state realizzate, dice l’interrogazione,“Da una visione panoramica della zona – scrivono i 5 Stelle – tramite un noto motore di ricerca internet sembrerebbe  che nell’area limitrofa o adiacente il suddetto PVQ sia sorto un locale denominato ‘Venezia Bet Palace’ che svolge attività di Casinò, Slot machine e scommesse”.

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