Prima la Littizzetto che ancora non risponde alla lettera pubblica delle lavoratrici della Coop, adesso Benigni che tace sulla lettera inviatagli dai condannati all’ergastolo e di chi si batte con loro. Prima ancora Santoro che nasconde le bandiere della Usb perchè c’è Landini in studio. Benigni è stato silente nei tredici mesi di governo Monti ed ora rispunta fuori sparando sulla croce rossa di Berlusconi, un bersaglio facile facile. Le star televisive deludono spesso coloro che gli affidano missioni e ruoli salvifici. Sarà tempo di cambiare registro? Diciamo di sì.
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera di Nadia Bizzotto che lavora con i detenuti condannati all’ergastolo:
Tanti bei discorsi ma io mi sono svegliata stamattina per niente orgogliosa di appartenere a questo popolo, ma schifata della sua ipocrisia, quella che tu ieri sera non hai fatto altro che alimentare: sì, abbiamo proprio la più bella Costituzione del mondo, ma è anche la inapplicata, quindi la più derisa…
Caro Benigni, io vivo in carrozzina da 25 anni in seguito ad un incidente stradale all’età di 20 anni e ho capito bene che sono tra gli ultimi della mia società, quella società che tace su tante cose che non vuole vedere….Sono ultima tra gli ultimi, perchè da 5 anni tutti i giorni mi batto e incontro in carcere i “sepolti vivi” , gli ergastolani che la nostra bella Italia ha condannato a morire in carcere.
Ergastolani senza speranza, senza benefici penitenziari, persone che sono in carcere anche dal 1979, ragazzi di 40 anni che sono stati condannati allergastolo a 18 anni e che non sono mai usciti, neanche per il funerale del padre. Ragazzi che hanno vissuto più tempo della loro vita in carcere che fuori, persone che lergastolo se lo vivono sulla propria pelle, giorno dopo giorno, anno dopo anno, da decenni. Persone profondamente e completamente cambiate rispetto al tempo dei loro reati, ma che sono uomini da noi condannati ad essere PER SEMPRE CATTIVI E COLPEVOLI, non ci interessa affatto che siano UOMINI NUOVI, come ci chiede l’art.27 della Costituzione che ti piace tanto… Noi li vogliamo REALMENTE FAR MORIRE IN CARCERE, tu che sei contro la pena di morte…
Io li incontro: sono sempre lì, estate, inverno, Natale e Pasqua, hanno la cella del carcere come tomba. Vedo il tempo scorrere sui loro volti, settimana dopo settimana, e lasciare solchi profondi.
Ti avevamo chiesto un cenno, una tua parola ieri sera… Niente: indifferenza e silenzio. Eppure tutti quei bei discorsi sulla pena di morte: caro Benigni, quanta ipocrisia quando ci schieriamo contro la pena di morte immediata e condanniamo 1.500 persone ad una pena di morte al rallentatore. A morire giorno dopo giorno. Grazie anche al tuo silenzio.
Complimenti Nadia
l’argomento delle prigioni va seguito con grande attenzione. Il carcere non solo rappresenta la tomba di molte persone, ma è la prova provata della violenza e dell’odio di classe.
Sicuramente è uno delle poche istituzioni dove c’è una netta maggioranza di proletari e figli dei settori popolari.
Per loro nessuno sconto di pena .
certo nelle prigioni ci sono tanti dimenticati, tante vittime dell’odio di classe …
Certo che le prigioni sono piene di poveri disgrazioti
Però
Siamo sicuri che la pena di morte sia così ingiusta? Se sei un mafioso e ammazzi 100 persone? Se stupri torturi 50 bambini?
Quale dovrebbe essere la tua pena? 5-6 anni?
A me non sembra che Benigni sia stato proprio silente sulla questione delle carceri (Su Youtube al 1:40:16). Ha detto sicuramente poco, ma lo spettacolo credo avesse uno scopo diverso. Con questo non ho alcuna intenzione difendere uno “star system” con ben poco di cosmico; non è però corretto dire che ieri non è stato detto nulla. Ho poi letto post che accusano il comico toscano di essere uno strapagato servo del potere. Mi sembrano poco costruttivi: lo si critichi piuttosto per non aver letto pubblicamente la lettera ricevuta dai detenuti o di aver parlato di migranti senza nemmeno nominare i CIE (quando mai sentiremo qualcuno parlare seriamente di questa vergogna europea??). Ciò detto, ammetto la mia debolezza critica nei confronti di Benigni; mi è sempre piaciuto.
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Marco
Complimenti Nadia
l’argomento delle prigioni va seguito con grande attenzione. Il carcere non solo rappresenta la tomba di molte persone, ma è la prova provata della violenza e dell’odio di classe.
Sicuramente è uno delle poche istituzioni dove c’è una netta maggioranza di proletari e figli dei settori popolari.
Per loro nessuno sconto di pena .
Roberto
Be… dipende da quali crimini hai commesso..
certo nelle prigioni ci sono tanti dimenticati, tante vittime dell’odio di classe …
Certo che le prigioni sono piene di poveri disgrazioti
Però
Siamo sicuri che la pena di morte sia così ingiusta? Se sei un mafioso e ammazzi 100 persone? Se stupri torturi 50 bambini?
Quale dovrebbe essere la tua pena? 5-6 anni?
Paolo Rosi
A me non sembra che Benigni sia stato proprio silente sulla questione delle carceri (Su Youtube al 1:40:16). Ha detto sicuramente poco, ma lo spettacolo credo avesse uno scopo diverso. Con questo non ho alcuna intenzione difendere uno “star system” con ben poco di cosmico; non è però corretto dire che ieri non è stato detto nulla. Ho poi letto post che accusano il comico toscano di essere uno strapagato servo del potere. Mi sembrano poco costruttivi: lo si critichi piuttosto per non aver letto pubblicamente la lettera ricevuta dai detenuti o di aver parlato di migranti senza nemmeno nominare i CIE (quando mai sentiremo qualcuno parlare seriamente di questa vergogna europea??). Ciò detto, ammetto la mia debolezza critica nei confronti di Benigni; mi è sempre piaciuto.