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L’economista Piketty rifiuta premio ufficiale. Schiaffo per Hollande

L’economista Thomas Piketty, insignito dal governo francese della Legion d’Onore, ha rifiutato l’onorificenza. “Apprendo di essere stato proposto per la Legione d’Onore. Rifiuto questo riconoscimento perché non credo sia il ruolo del governo quello di decidere chi è onorevole” ha dichiarato l’economista.

L’autore de «Il capitale del XXI secolo», un testo diventato un bestseller in tutto il mondo, ha motivato la sua decisione sostenendo che non sta a un governo decidere chi ne sia degno. Piuttosto, secondo Piketty (che nei mesi scorsi non ha risparmiato critiche alla politica economica del presidente francese Francois Hollande) un governo dovrebbe dedicarsi “al rilancio della crescita in Francia e in Europa”. Eppure Piketty figura tra i 42 firmatari della lettera aperta a sostegno di François Hollande presidente, nella campagna elettorale del 2012. Ma tra le scelte di Hollande e le tesi dell’economista ben presto è maturata una rottura profonda. Gli ex ministri di Hollande, più affini alle tesi dell’economista, come Montebourg, hanno lasciato il governo, mentre la nomina di Valls a Primo Ministro ha segnato il punto di non ritorno tra l’economista e la presidenza. Nel suo editoriale di fine d’anno sul quotidiano Liberation, Piketty ha elogiato la sinistra greca di Syriza, che punta a guidare il Paese in caso di vittoria alle elezioni di gennaio e non la gauche di governo francese. Al quotidiano Le Monde Piketty aveva dichiarato mesi addietro che: “Il livello di improvvisazione della politica economica di Hollande è scioccante”.

La Legion d’onore è un ordine cavalleresco istituito nel 1802 da Napoleone Bonaparte ed è conferita a donne e uomini, sia cittadini francesi sia stranieri, per meriti straordinari nella vita militare e civile. Il presidente della Repubblica francese è il Gran Maestro dell’ordine e nomina i nuovi membri suggeriti per convenzione dal governo.

Per trovare un altro rifiuto eccellente nella storia recente francese, occorre riandare al 1945 quando a rifiutarlo fu Jean-Paul Sartre in nome della libertà e al cantautore Georges Brassens. Prima erano stati il compositore Hector Berlioz, che si disse totalmente indifferente a un riconoscimento per lui solo simbolico, mentre gli scienziati Pierre e Marie Curie motivarono il il loro rifiuto, sostenendo che “nelle scienze bisogna interessarsi alle cose, non alle persone”.

 

 

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