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I nazisti di Ludwig: una storia da ricordare

Saverio Ferrari è uno degli studiosi più attenti dei movimenti che animano il settore politico delle nuove estreme destre. Per la Red Star Press ha già pubblicato 12 aprile 1973 a Milano, giovedì nero, L’assassinio di Fausto e Iaio, (con Luigi Mariani), e La strage di Piazza Fontana. Si ripropone ora al pubblico con il testo I nazisti di Ludwig e il rogo del cinema Eros (pag.122, €13).

Si tratta di un breve libro assai opportuno, poiché del gruppo terrorista nazista Ludwig si ricorda oggi abbastanza poco, anche se fu responsabile, nei sei anni e mezzo di esistenza di ben ventotto delitti, di cui il più grave fu l’incendio del 14 maggio 1983 al cinema Eros Sexy Center di Viale Monza, a Milano, che provocò la morte, tra atroci sofferenze, di cinque spettatori e del medico Livio Ceresoli, che trovandosi per caso davanti al cinema si gettò tra le fiamme per portare soccorso rimanendo però irrimediabilmente intrappolato.

L’Eros era un cinema storico di Milano, ripreso anche in Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, che nei primi anni ottanta, a causa della crisi dei cinema, si era reinventato come sala a luci rosse.

L’incendio fu appiccato versando due taniche di benzina sul pavimento del fondo della sala e quindi dando fuoco alle ultime file di sedie e ai pesanti tendaggi in velluto che ornavano l’uscita e che divennero una micidiale barriera di fiamme.

L’attentato fu rivendicato tredici giorni dopo, con il solito stile del gruppo Ludwig: una lettera a caratteri runici sormontata da una svastica e terminante con il motto delle SS Gott Mit Uns.

La scelta di un cinema a luci rosse, per il gruppo Ludwig, non era casuale, poiché i suoi militanti prendevano di mira persone che, a loro giudizio, erano classificabili come spregevoli e indegne di vivere.

Come scrive Ferrari: “Inizialmente, rispetto alle sue azioni criminali, Ludwig attaccò nomadi, omosessuali, tossicodipendenti, sbandati e prostitute, tutti esseri considerati non degni di vivere, da ‘punire’ senza pietà, come fu scritto nei messaggi di rivendicazione. Il gruppo proseguì con frati e sacerdoti ritenuti non in linea con una certa condotta religiosa, con il ‘vero Dio’, per finire con i frequentatori di locali notturni e a luci rosse. Passò in un crescendo dagli assassini agli eccidi collettivi” (pag. 33).

Tuttavia, l’origine ideologica del gruppo Ludwig fu spesso concepita in modo errato come quella di un gruppo di esaltati o di moralizzatori religiosi quando in realtà, come si dimostra nel libro, essa era integralmente politica di origine nazista e strettamente legata, dal punto di vista, a Ordine Nuovo, di cui era una filiazione.

Del resto, aggiungiamo, molto spesso l’ideologia nazista si è avvalsa di contaminazioni di carattere esoterico-religioso e moralisteggiante per giustificare la supposta esistenza di superuomini e di subumani, che devono essere sottomessi e alla fine eliminati.

Dopo la strage del cinema Eros, che rimane, per la città di Milano, il secondo gesto terroristico, in quanto a vittime, avvenuto a Milano, Ludwig si rese responsabile, nel gennaio del 1984, di un altro attentato, realizzato con una tecnica simile in una discoteca di Monaco di Baviera, che provocò molti feriti e la morte di una cameriera di origine italiana.

Fu proprio la tecnica usata dai terroristi di Ludwig che ne causò l’arresto, quando tentarono di appiccare il fuoco alla discoteca Melamara di Castiglione delle Stiviere (Mantova). Infatti, i dispositivi di sicurezza della discoteca, in particolare la moquette ignifuga, limitarono i danni e i due terroristi, ormai in fuga, furono bloccati dal personale del locale e in seguito dai carabinieri.

Se lo storia politica nazista e i contatti di Ludwig con Ordine Nuovo sono documentati rigorosamente nel testo di Saverio Ferrari, la storia giudiziaria del gruppo prese strade meno chiare, incagliandosi ripetutamente nelle farneticazioni esoteriche e nelle pieghe della seminfermità mentale riconosciuta agli unici due condannati: Marco Furlan e Wolfgang Abel.

Non si andò mai oltre a questi due personaggi, anche se più di un testimone delle azioni incendiarie di Ludwig avesse indicato la presenza di almeno un’altra persona alle azioni terroristiche. In pratica, la storia giudiziaria di Ludwig ebbe un carattere fortemente riduzionista della matrice neonazista del gruppo.

Tuttavia, il legame tra Ordine Nuovo e alcune sette esoteriche caratterizzate da attività di tipo provocatorio e violento nell’orbita della stessa organizzazione è tornato alla ribalta in occasione delle indagini sulla strage di Piazza della Loggia, e della chiusura delle indagini, annunciata il 30 gennaio 2021, sulla figura di Marco Toffaloni, ai tempi minorenne, che avrebbe dichiarato a un ex ordinovista di avere avuto un ruolo “non marginale” nella tragica giornata del 28 maggio 1974.

Ludwig fu quindi un’organizzazione completamente politica di ideologia nazista e collegata a Ordine Nuovo, e le sue vittime, al di là delle discutibili vicende giudiziarie, vanno ascritte al terrorismo fascista e nazista che insanguinò l’Italia tra gli anni settanta e ottanta.

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