Quasi il 70% dei giapponesi si oppone alla riapertura dei reattori nucleari chiusi per manutenzione dopo l’incidente alla centrale di Fukushima del marzo scorso, anche se il prolungato fermo potrebbe portare a blackout questa estate e ad un aumento delle bollette di elettricità. E’ quanto emerge in un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano economico Nikkei.
La paura del nucleare è cresciuta dopo i danni provocati dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo all’impianto di Fukushima Daiichi della Tokyo Electric Power Co’s, dove gli operai stanno ancora lottando per arginare le fughe di radioattività. La perdita di capacità produttiva dovuta alla chiusura di Fukushima e di altri impianti, esacerbata dal rifiuto delle amministrazioni locali di dare il via libera alla riapertura di altri reattori chiusi per manutenzione ordinaria, ha reso concreto il rischio di un blackout energetico quando la domanda raggiungerà il suo picco estivo.
Trentacinque dei 54 reattori sono fermi, tra cui i sei di Fukushima, 240 chilometri a nord di Tokyo.
Prima della crisi, il nucleare forniva circa il 30% dell’elettricità giapponese, mentre lo scorso mesi si è fermato al 20%.
Il sondaggio del quotidiano economico Nikkei conferma anche che è salito al 47% il numero di giapponesi che vuole tagliare il numero delle centrali, il 5% in più dello scorso mese.
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