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Palestina. Il Fronte Popolare dice no al nuovo governo dell’Anp

Il Fronte popolare per la liberazione della Palestina  (Fplp) condanna la formazione, avvenuta ieri, di un nuovo governo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) guidato dal premier Salam Fayyad. “La nascita di questo governo indica con fin troppa chiarezza che la riconciliazione nazionale palestinese si allontana nonostante il bisogno di unità espresso dal nostro popolo”, ha commentato Kayed al Ghol, del Comitato centrale del Fplp riferendosi alla spaccatura tra Fatah e Hamas, i due principali movimenti politici palestinesi.

Dopo essersi affrontati in armi nel giugno di cinque anni fa, Fatah (spina dorsale dell’Anp) e Hamas controllano rispettivamente Cisgiordania e Striscia di Gaza. Un anno fa le due parti avevano raggiunto al Cairo un accordo di riconciliazione che afferma la priorità della formazione un governo “tecnico” di unità nazionale palestinese. Punto ribadito qualche mese fa da una nuova intesa raggiunta a Doha. Sino ad oggi però questo esecutivo non si è materializzato e Fatah e Hamas rimangono distanti nelle loro strategie politiche e nelle loro richieste.

Al Ghol da parte sua ha attribuito ad entrambi i governi, in Cisgiordania e a Gaza, la responsabilità della divisione interna palestinese. “L’anniversario della Nakba (15 maggio) e la lotta dei nostri detenuti politici nelle carceri israeliane avevano posto le basi per una strategia nazionale ma (Fatah e Hamas) non hanno colto questa importante opportunità”, ha aggiunto al Ghol.

Il nuovo governo dell’Anp ha giurato ieri. Si tratta, in effetti, di un rimpasto, visto che il premier è rimasto lo stesso. La conferma di Fayyad accresce il disappunto di Hamas che nell’accordo raggiunto al Cairo e ribadito a Doha, aveva chiesto l’esclusione del primo ministro dell’Anp da qualsiasi incarico nel futuro esecutivo di unità nazionale. Il movimento islamico ritiene Fayyad troppo legato agli Usa e all’Europa e responsabile di diverse campagne di arresti condotte in Cisgiordania dalla polizia dell’Anp nei confronti degli attivisti di Hamas.

Non fa piacere agli islamisti palestinesi peraltro il programma del nuovo governo dell’Anp – in cui è più marcata la presenza di esponenti di Fatah e dove Fayyad non occupa più la delicatissima posizione anche di ministro delle finanze (passata all’accademico Nabil Kassis) – che punta sulla organizzazione di elezioni amministrative in Cisgiordania. Hamas vuole che elezioni – legislative, presidenziali e amministrative – si tengano solo dopo la formazione di un esecutivo unico.

Fayyad intanto è chiamato a fare i conti con il deficit di bilancio previsto per il 2012. L’Anp ha presentato un bugdet da 1,3 miliardi di dollari che sarà coperto solo in parte dalle entrate tributarie e dai fondi promessi dai Paesi donatori. Secondo le istituzioni finanziarie internazionali a Fayyad mancano 500 milioni di dollari per avere il pareggio di bilancio. (Nena News)

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