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“Non” Benvenuti in Palestina, attivisti bloccati



Rifiutato da Israele l’ingresso a tutti gli attivisti di Benvenuti in Palestina. Erano un centinaio i partecipanti all’iniziativa che ieri sera avevano intenzione di passare la frontiera tra Giordania e Cisgiordania annunciando il loro intento di visitare i territori palestinesi occupati, in particolare Betlemme. Un primo pullman di attivisti aveva superato i controlli di frontiera giordani al valico di Allenby. Ma di fronte alla dichiarata intenzione del gruppo di “voler visitare la Palestina”, le autorità israeliane hanno rifiutato l’ingresso a tutti.
Con un timbro di ingresso negato sul passaporto – che significa essere registrati su una “lista nera per una durata da due a dieci anni” – gli attivisti hanno organizzato una protesta all’interno del terminal. Intanto, le autorità di frontiera israeliane hanno allertato la polizia anti-sommossa giordana, richiedendo di bloccare il secondo bus al valico giordano. Le autorità giordane hanno prontamente provveduto, e la frontiera è stata chiusa con un’ ora di anticipo. Gli attivisti verranno probabilmente rispediti ad Amman nelle prossime ore.
Scopo dell’iniziativa, era quello di dimostrare che le autorità israeliane negano il transito a chi dichiara di volersi recare nei Territori occupati anche solo per motivi di turismo o per iniziative umanitarie.
Anche nei due precedenti tentativi di organizzare una missione simile, nel luglio 2011 e nell’aprile scorso i militanti erano stati respinti al loro arrivo all’aeroporto di Tel Aviv, o in gran parte rifiutati all’imbarco nei Paesi d’origine dalle compagnie aeree.

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