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Cina. Scontri alla Foxconn, oggi fabbrica chusa

Lo ha comunicato la stessa società taiwanese, spiegando la decisione con la volontà di fare calmare gli animi.
Secondo le informazioni che circolano su internet, ieri sera nei dormitori della fabbrica, che produce e assembla pezzi per i prodotti Apple tra i quali il nuovissimo iPhone5, sarebbe scoppiata una rissa fra gruppi rivali di dipendenti. Solo alle 3 del mattino la polizia, che ha arrestato diversi operai, è riuscita a riportare la calma. L’impianto di Taiyuan, nella provincia centro-orientale dello Shanxi, impiega 79.999 persone e in questi giorni è impegnata nella produzione e nell’assemblaggio soprattutto del retro dell’ultima versione dell’Iphone. La Foxconn Technology Group, di proprietà della taiwanese Hon Hai Precision Industry Co., impiega oltre 1,3 milioni di persone con diversi impianti di produzione in Cina e in altri paesi, lavorando per primarie società mondiali come Apple, Sony, Nokia e altri. Negli anni scorsi è stata scossa da una serie di suicidi fra i suoi dipendenti a causa delle pessime condizioni di lavoro.
Più di 2mila lavoratori coinvolti, con un bilancio di 40 feriti e alcuni arresti. Nella notte cinese una maxi-rissa ha sconvolto la routine della fabbrica di Tai Yuan, una delle sedi del colosso Foxconn. Migliaia di agenti di polizia sono stati inviati dalle autorità locali per sedare gli scontri, pare terminati solo alle 3 del mattino (ora locale).

La versione dei fatti da Punto informatico:
Decine di feriti e arresti nella notte. Nel caos la fabbrica di Tai Yuan, a poche settimane dal reportage di un giornalista sotto copertura. Produzione fermata per le indagini
Più di 2mila lavoratori coinvolti, con un bilancio di 40 feriti e alcuni arresti. Nella notte cinese una maxi-rissa ha sconvolto la routine della fabbrica di Tai Yuan, una delle sedi del colosso Foxconn. Migliaia di agenti di polizia sono stati inviati dalle autorità locali per sedare gli scontri, pare terminati solo alle 3 del mattino (ora locale).
A scatenare tanta violenza, lo scontro tra un gruppo di dipendenti e il gestore di un ristorante all’interno del centro Foxconn di Tai Yuan. È solo una delle versioni apparse online – testimonianze fotografiche sono sparite dopo poche ore dal social network Weibo – a raccontare al mondo l’esatta dinamica dell’accaduto.
Stando alla testata specializzata Engadget, la rissa sarebbe scoppiata in seguito alla violenza esercitata da un supervisore della fabbrica di Foxconn su un giovane dipendente. Il caso avrebbe fatto deflagrare il malcontento, già ampiamente alimentato dalle misere condizioni di lavoro e dai turni massacranti.È infatti recente il reportage di un giornalista cinese sotto copertura, assoldato per una settimana nella stessa fabbrica di Tai Yuan. Al lavoro nelle fasi d’assemblaggio del nuovo iPhone 5, l’inviato del quotidiano asiatico Shanghai Evening Post ha illustrato dettagli impressionanti sulle condizioni sanitarie e i ritmi di lavoro al minuto.
“La fabbrica resterà chiusa per poter effettuare indagini”, ha commentato a caldo un portavoce di Foxconn. Lo stesso fornitore asiatico ha inoltre sottolineato come alla base degli scontri non vi siano motivazioni legate alle condizioni lavorative. Una spiegazione che non ha convinto molti osservatori.

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