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Il Bilderberg riunito a Roma

Per decidere l’euro-commissariamento di Italia, Spagna e Grecia, i grembiulini del Gruppo Bilderberg, quasi come se fosse una provocazione, sono sbarcati in gran segreto a Roma ma scelgono il posto sbagliato: L’Hotel De Russie dove si riuniranno martedi, mercoledi e giovedi.
Nel momento politico più drammatico per l’Italia e per l’Europa il gruppo Bilderberg, quasi come se fosse una provocazione, ha scelto proprio Roma per tenere da oggi la sua 61° sessione di lavori che si concentrerà soprattutto sul commissariamento dei paesi euro più a rischio Italia, Spagna e Grecia. Della riunione non c’è’ traccia neppure sul sito ufficiale della più potente e misteriosa organizzazione mondiale che raccoglie manager, banchieri e imprenditori da tutto il mondo.
Marlieke de Vogel, segretaria organizzativa del Gruppo Bilderberg è però disperata: l’incontro segretissimo di Roma del più potente circolo finanziario para-massonico mondiale, previsto per domani, rischia un clamoroso flop.
Perché mai, visto i successi di questi meeting super riservati che si tengono ininterrottamente dal 1954 e che prendono il nome dall’albergo olandese dove si tenne il primo incontro?
Semplicemente perchè i geni dell’organizzazione hanno piazzato gli ospiti che vengono per discutere i destini del pianeta, all’indomani della conferma di Obama e con le borse in fibrillazione, nel prestigioso Hotel de Russie di via del Babuino, angolo piazza del Popolo, invaso però nelle stesse ore da troupe televisive alla ricerca di starlette, attrici, papponi e veline venuti a smignotteggiare per il Festival cinematografico di Roma.
Addio quindi alla segretezza e a quell’aria super ovattata che caratterizza tutti gli incontri che il Bilderberg organizza solitamente solo in posti ultra riservati due volte l’anno lontano da telecamere e pettegolezzi.
L’ultima riunione si è’ tenuta nella riservata cittadina di Chantily in Virginia, Usa, dal 31 maggio al 2 luglio.
Ma a Roma, si sa, tutto finisce a puttane e così, tanto per non farsi notare, l’ottantina di congiurati si trasferirà in gita domani pomeriggio con decine di pulmini con i finestrini oscurati e i lampeggiatori e le sirene a palla, ai Musei Capitolini che chiuderanno i battenti addirittura in anticipo, alle 17, per permettere ai grembiulini una visita guidata a partire dalle 19 facendo infuriare centinaia di turisti che verranno allontanati con conseguente blindatura dell’intera area.
Il catering che sovrintende l’organizzazione, ha previsto un aperitivo all’ingresso e poi la visita, divisa in due gruppi, della sala degli Orazi e Curiazi, del Tabularium e nell’ Esedra di Marco Aurelio dove si svolgerà la cena. A proposito, pare che il vecchio Enrico Bondi abbia avuto sotto gli occhi il preventivo per la visitina guidata e la cenetta. Per circa 80 persone pare oltre 100 mila euro, un prezzo di saldo, poco più di 1000 euro a grembiulino… Mangeranno caviale e tartufo ? Berranno solo Crystal? Ma chi paga?
Lo vorrà sapere certamente l’austero Mario Monti dato per certo alla cena e forse anche ai lavori del mercoledì assieme al sempre presente Corradino Passera, al ministro dell’istruzione Francesco Profumo, all’immancabile duo femminile Paola Severino ed Elsa Fornero. Anche se per la verità ai lavori non sono mai previsti per tradizione esponenti di governo ma si sa che SuperMario non resiste quando si tratta di Aspen, Bilderberg, Trilateral e consorterie varie…
Nonostante l’appannamento per la clamorosa sconfitta della sua Roma la più lucida rimane la ministra dell’interno Anna Maria Cancellieri che, sentendo puzza di bruciato ha declinato l’invito cosa che non ha fatto ovviamente Giuliano Amato, indicato nei documenti ufficiali come semplice Presidente della Treccani.
Inserito nella lista degli ospiti il governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, per la delicatezza dei temi che verranno trattati e che in un certo senso lo coinvolgono istituzionalmente, ha fatto sapere al francese Henry de Castries, presidente del Bilderberg che seguirà prudenzialmente gli sviluppi dei lavori da Francoforte per evitare con la sua presenza a Roma inevitabili strumentalizzazioni.
La povera de Vogel è inoltre sbiancata quando ha notato che tra gli ospiti italiani oltre alla ormai habitué Lilli Gruber, già attovagliata a Chantily, c’è una new entry del giornalismo come Chicco Mentana proprio per far vedere che La7 di Bebè Bernabè, gran cerimoniere, è di casa.
Flebuccio de Bortoli, con il suo impermeabile bianco ed il bavero alzato per passare inosservato, è in forse fino all’ultimo momento. Attesa anche per l’arrivo probabile di Vendeline von Bredow del ‘’The Economist” la testata più anti berlusconiana del mondo.

Ma chi sono gli ospiti che per ora hanno confermato? Tra gli italiani l’ex sindacalista della CGIL il ferroviere Mauro Moretti, Alberto Nagel, ad di Mediobanca, Angelo Cardani, presidente di Agcom, Federico Ghizzoni ad di Unicredito, Enrico Cucchiani di Intesa, Fulvio Conti dell’Enel, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola, il neo presidente della CIR Rodolfo De Benedetti, il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, ancora indeciso, ed il solito Gabriele Galateri.
Per provare a farsi le ossa anche in questa sessione parteciperà il sempre verde Enrico Letta presentato, non si capisce perché mai, come leader del Partito Democratico. Ci tiene moltissimo anche se spera che lo zio Gianni non lo venga a sapere.
Quelli più furbi che hanno capito l’andazzo vedendo il programma ed hanno preferito rinunciare, per non finire paparazzati, sono invece Squinzi, Montezemolo, Della Valle, Mario Greco, John Elkann e Renato Pagliaro.
Tra gli stranieri brillano invece Tom Enders, ceo della Eads, Marcus Agius di Barclays, Edmund Clark, canadese boss della Td Bank group, Kenneth Jacobs gran capo della Lazard, l’americano Klaus Kleinfeld chairman dell’Alcoa (che spera di non essere contestato dopo la chiusura dell’impianto in Sardegna), Jorma Ollila della Shell.
Hanno dato forfait immaginando forse il casino di Roma due pezzi da novanta come David Rockefeller e Jean Claude Trichet.

Riusciranno i nostri eroi a salvare il mondo, magari commissariando ancora i governi più deboli come Grecia, Spagna e Italia, ed a passare inosservati grazie ad un imponente servizio d’ordine che ancora una volta paralizzerà il centro di Roma? Una cosa è comunque ormai decisa: prima di riunirsi di nuovo in Italia passerà molto tempo…

dal sito Dagospia

Il Consiglio di Amministrazione del Bilderberg Group

Josef Ackermann, banchiere svizzero, capo della Deutsche Bank, Vice-Presidente del Forum di Davos.

Roger C. Altman, banchiere statunitense, consulente della campagna elettorale di John Kerry e Hillary Clinton, direttore della banca di investimenti Evercore Partners Inc.

Francisco Pinto Balsemão, ex primo ministro socialista del Portogallo (1981-83), presidente e fondatore del più grande gruppo televisivo portoghese SIC. (T)

Franco Bernabè, banchiere italiano, l’attuale capo di Telecom Italia (T)

Henri de Castries, CEO dell’assicuratore francese AXA.

Juan Luis Cebrián, direttore del gruppo stampa e media spagnolo Prisa.

W. Edmund Clark, banchiere canadese, AD del Toronto-Dominion Bank Financial Group.

Kenneth Clarke, ex vice presidente del British American Tobacco (1998-2007), Guardasigilli e ministro della Giustizia britannico, vicepresidente del Movimento europeo del Regno Unito.

George A. David, amministratore delegato della Coca-Cola.

Étienne Davignon, uomo d’affari belga, ex vicepresidente della commissione europea (1981-1985), attuale vice-presidente di Suez-Tractebel.

Anders Eldrup, amministratore delegato della compagnia petrolifera e del gas danese DONG Energy.
Thomas Enders, direttore di Airbus.

Victor Halberstadt, professore di Economia presso l’Università olandese di Leida, è consigliere di diverse società come Goldman Sachs o Daimler-Chrysler.

James A. Johnson, finanziere degli Stati Uniti, è stato uno dei principali responsabili del Partito Democratico e uno degli architetti della nomina di Barack Obama. E’ il vice-presidente della banca di investimento Perseus.

John Kerr of Kinlochard, già ambasciatore britannico a Washington, è il vice presidente del Royal gruppo petrolifero olandese Royal Dutch Shell (T)
Klaus Kleinfeld, CEO tedesco del colosso statunitense dell’alluminio, Alcoa.

Mustafa V. Koç, amministratore delegato di Koç Holding, la prima azienda turca.

Marie-Josée Drouin-Kravis, editorialista economica della stampa e della radiotelevisione canadese. Ricercatrice guerrafondaia presso l’Hudson Institute. E’ la terza moglie di Henry Kravis.

Jessica T. Mathews, ex direttrice degli Affari Globali al Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti. Attuale direttrice della Fondazione Carnegie.

Thierry de Montbrial, economista, direttore e fondatore dell’Istituto Francese per le Relazioni Internazionali (IFRI) e della World Policy Conference.

Mario Monti, economista italiano, ex commissario europeo per la Concorrenza (1999-2005), co-fondatore del Gruppo Spinelli per il federalismo europeo.
Egil Myklebust, ex presidente del padronato norvegese direttore della Scandinavian Airlines System (SAS).

Matthias Nass, vicedirettore del giornale tedesco Die Zeit.

Jorma Ollila, uomo d’affari finlandese, ex CEO di Nokia, presidente attuale del gruppo petrolifero Royal Dutch Shell.

Richard N. Perle, ex presidente del Consiglio consultivo della Difesa al Pentagono, è un leader chiave degli straussiani (discepoli di Leo Strauss) e come tale, una delle maggiori figure del neo-conservatorismo.

Heather Reisman, donna d’affari canadese, amministratrice delegata del Gruppo Editoriale Indigo-Chapters.
Rudolf Scholten, ex ministro delle Finanze austriaco, Governatore della Banca Centrale.

Peter D. Sutherland, ex commissario europeo irlandese per la concorrenza, poi direttore generale dell’Organizazione Mondiale del Commercio. Ex direttore di BP. Attuale presidente di Goldman Sachs International. Ex presidente della sezione europea della Commissione Trilaterale, e Vice-Presidente della Tavola Rotonda Europea degli industriali, ora presidente onorario del Movimento europeo in Irlanda.

J. Martin Taylor, ex parlamentare britannico, amministratore delegato del gigante chimico e agroalimentare Syngenta.

Peter A. Thiel, imprenditore degli Stati Uniti, amministratore delegato di PayPal, presidente della Clarium Capital Management e a tal titolo, azionista di Facebook.
Daniel L. Vasella, CEO del gruppo farmaceutico svizzero Novartis.

Jacob Wallenberg, banchiere svedese, è amministratore di molte società transnazionali.

Membri occulti del nucleo duro
Carl Bildt ex primo ministro liberale della Svezia (1991-94), ex inviato speciale dell’Unione europea e dell’ONU nei Balcani (1995-97, 1999-2001), attuale ministro degli affari esteri svedese. (T)

Oscar Bronner, CEO del quotidiano austriaco Der Standard.

Timothy C. Collins, finanziere degli Stati Uniti, direttore del fondo di investimento Ripplewood. (T)

John Elkann, amministratore delegato del gruppo italiano Fiat Auto (il nonno Gianni Agnelli è stato per quarant’anni uno dei leader del Gruppo Bilderberg. Ha ereditato il patrimonio di famiglia dopo la morte per cancro del nonno Giovanni Agnelli e la prematura scomparsa dello zio Edoardo.

Martin S. Feldstein, ex consigliere economico di Ronald Reagan (1982-84), e attuale consigliere economico di Barack Obama. E’ stato anche consigliere di George W. Bush per l’intelligence estera. E’ docente ad Harvard. (T)

Henry A. Kissinger, ex consigliere per la sicurezza nazionale e segretario di stato degli USA, figura centrale del complesso militare-industriale statunitense, attuale presidente della società di consulenza Kissinger Associates.

Henry R. Kravis, finanziere degli Stati Uniti che gestisce i fondi d’investimento KKR. Si tratta di uno dei più importanti collettore di fondi per il partito repubblicano.

Neelie Kroes, ex ministro liberale dei Trasporti olandese, commissario europeo per la concorrenza e attuale commissario alla società digitale.

Bernardine Léon Gross, diplomatico spagnolo, Segretario Generale della Presidenza del governo socialista di Jose Luis Zapatero.

Frank McKenna, ex membro della Commissione di sorveglianza dei servizi d’intelligence del Canada, ambasciatore del Canada a Washington (2005-06), Vice-Presidente della Toronto-Dominion Bank.
Beatrice dei Paesi Bassi, Regina d’Olanda. È la figlia del principe Bernhard.

George Osborne, ministro delle Finanze britannico. Questo neo-conservatore è visto come un euroscettico. Si deve capire che è contrario alla partecipazione del Regno Unito all’Unione europea, ma che è un sostenitore dell’organizzazione del continente in seno all’Unione.

Robert S. Prichard, economista canadese, direttore del gruppo stampa e audiovisivo Torstar.

David Rockefeller, il patriarca di una lunga serie di finanzieri. E’ il membro più anziano del nucleo duro dei Bilderbergers. E’ anche presidente della Commissione Trilaterale, un’organizzazione simile che incorpora dei partecipanti asiatici.

James D. Wolfensohn, finanziere australiano che ha preso la cittadinanza statunitense per diventare Presidente della Banca Mondiale (1995-2005), ora direttore della società di consulenza Wolfensohn & Co.

Robert B. Zoellick, diplomatico statunitense, ex delegato al commercio degli Stati Uniti(2001-05), attuale presidente della Banca Mondiale.

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