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Israele. Liebermann: “rioccupiamo Gaza”

La situazione a Gaza si è fatta di nuovo tesa nelle ultime ore e l’ex ministro degli Esteri di Tel Aviv, l’estremista sionista e di destra Avidgor Lieberman, ne approfitta per gettare benzina sul fuoco: “Israele dovrà seriamente considerare l’opzione di conquistare tutta Gaza e ripulirla – ha detto Lieberman alla Israel Radio – Non sono sicuro di voler vivere in tale situazione, ma alla lunga è inevitabile” ha detto il parlamentare di Israel Beitenu. 
Una affermazione giunta a poche ore dall’inizio di nuovi bombardamenti sulla Striscia, in risposta – Israele non attacca mai, reagisce soltanto – al lancio di alcuni razzi contro il territorio israeliano realizzato da militanti della Jihad Islamica. Che hanno in questo modo sancito l’ennesima e stavolta più seria spaccatura con il movimento che governa Gaza, Hamas. Stamattina la popolazione dell’enclave assediata è stata svegliata dalle esplosioni dei colpi sparati dalle forze armate di Israele dopo che la notte scorsa sei razzi erano stati lanciati verso il sud dello ‘stato ebraico’ senza produrre né danni né feriti. Da parte loro i raid israeliani, affermano le autorità militari di Tel Aviv avrebbero colpito, distruggendoli, alcuni depositi di armi appartenenti alla Jihad Islamica a Rafah. Bombe anche su Khan Younis e Deir al-Balah. Secondo fonti locali un uomo, Issa Jarbù, è stato ucciso a Rafah, nei pressi dei tunnel fra la Striscia e il Sinai egiziano.
Ieri a scontrarsi, armi alla mano, sono stati i miliziani di Hamas e quelli della Jihad Islamica: nel conflitto a fuoco ha perso la vita Raed Jundiya, 38 anni, uno dei comandanti dell’ala militare delle Brigate Al Quds, braccio armato dell’organizzazione islamista palestinese. Secondo la ricostruzione diffusa dal ‘ministero per la sicurezza’ di Gaza, la polizia si era presentata a casa di Jundiya per recapitare degli ordini di comparizione ad alcuni membri della sua famiglia e a quel punto lui avrebbe iniziato a sparare e sarebbe quindi rimasto ucciso dai colpi dei poliziotti. Dopo l’operazione militare israeliana contro la Striscia dello scorso novembre, denominata “Colonna di Difesa” i rapporti tra i due gruppi – che si rifanno entrambi alla corrente internazionale dei Fratelli Musulmani – erano migliorati molto, e il cessate il fuoco negoziato da Hamas con Israele al Cairo aveva avuto l’approvazione della Jihad Islamica. Ora però le posizioni tra i due movimenti sembrano assai lontane.

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