Dopo l’assassinio di un loro dirigente, i curdi di Siria chiamano alla mobilitazione generale contro le milizie islamiste legate ad Al Qaeda.
I Comitati di protezione del popolo curdo (Ypg), milizia popolare espressione del Partito dell’unione democratica (Pyd) – forza politica siriana vicina al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) che opera in Turchia – hanno lanciato oggi un appello alla mobilitazione generale contro i gruppi armati islamisti dopo l’assassinio di un dirigente curdo nel nord-est della Siria.
A riferirlo è l’Osservatorio siriano dei diritti umani (basato a Londra, vicino ai ribelli), secondo cui l’Ypg ha chiesto a “tutti coloro che possono portare armi” di unirsi ai loro combattenti per proteggere le regioni che controllano dagli attacchi del gruppo “Stato islamico d’Iraq e del Levante”, un’organizzazione nata di recente dalla fusione tra lo Stato islamico d’Iraq (Isi), che raggruppa gli insorti sunniti affiliati ad al Qaida e i miliziani islamisti del Fronte al Nusra.
I Comitati si sono detti pronti a respingere qualsiasi attacco a poche ore dall’assassinio, nella località di Qamichli, di Isa Huso, dirigente del Pyd. Un omicidio che giunge mentre da almeno due settimane le milizie curde sono impegnate sul terreno a combattere, con successo, contro gli islamisti per il controllo di diverse località curde nel nord-est della Siria al confine con la Turchia, paese che ospita e appoggia le milizie sunnite estremiste.
Riferisce l’agenzia di stampa Firat che Huso, esponente del Consiglio supremo curdo che riunisce diverse organizzazioni, stava salendo a bordo della sua automobile per recarsi al lavoro quando un ordigno piazzato sul veicolo è esploso. “L’uccisione di Isa Huso è un messaggio di odio diretto ai nemici dei curdi e del Kurdistan…è un attacco immondo contro il Rojava (il territorio curdo in Siria)” ha affermato il Congresso nazionale curdo (Knk), che riunisce gli esuli in Europa.
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