Sembrava aver rallentato il ritmo della protesta degli studenti di Ankara contro il megaprogetto del governo di radere al suolo migliaia di alberi e di realizzare un’autostrada a più corsie all’interno del campus dell’Università tecnica del Medio Oriente (Odtu).
Oggi pomeriggio però la polizia è intervenuta duramente contro la manifestazione degli studenti che stanno da tempo tentando di bloccare lo sradicamento di altri 3.000 alberi nella capitale turca.
Circa 3000 manifestanti nella tarda mattinata di oggi hanno iniziato a piantare 5000 nuovi arbusti al posto di quelli abbattuti durante un blitz realizzato durante la notte tra venerdì e sabato con l’aiuto delle ruspe del comune che hanno devastato una grande area all’interno di uno dei pochi polmoni verdi della capitale. Ad alcune delle piantine trapiantate, portate da un trattore, è stato simbolicamente dato il nome dei numerosi manifestanti uccisi dalle forze dell’ordine da quando a fine maggio è esplosa la protesta popolare contro il governo liberal-islamista di Recep Tayyip Erdogan.
I dimostranti – studenti ma anche docenti e attivisti sindacali – hanno realizzato una catena umana attorno alle piantine appena sistemate ed hanno lanciato slogan a difesa dello spazio verde. Poi hanno cercato di bloccare le squadre di operai e di tecnici intenti nei lavori per la costruzione dell’autostrada. Verso le 15.30 però i blindati della polizia e i mezzi muniti di cannoni ad acqua sono entrati all’interno del campus, abbattendo gli alberi appena piantati e usando i getti d’acqua per disperdere gli studenti. Consistenti gruppi di manifestanti però hanno tentato di resistere e ne sono nati scontri con i reparti antisommossa della polizia. Contro gli attivisti e gli studenti che gridano “la Odtu sarà la tomba del fascismo” gli agenti hanno usato gli idranti, i gas lacrimogeni e le pallottole di gomma e la caccia all’uomo è proseguita fino alle due di notte Tra i manifestanti si registrano cinque feriti e due sono stati fermati e condotti in caserma.
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