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Grecia: proteste contro tasse e tagli, il 6 novembre sciopero generale

Ieri alcune migliaia di persone provenienti da tutta la Grecia . lavoratori, insegnanti ma anche pensionati e disabili in sedia a rotelle – sono scese in piazza nella capitale per una ennesima protesta contro le politiche economiche genocide del governo. 

Questa volta nel mirino dei manifestanti una nuova tassa sulla proprietà, che dovrebbe essere approvata dalla maggioranza parlamentare – Nuova Democrazia e Socialisti – tra pochi giorni. La nuova tassa sostituisce la contestatissima tassa imposta pochi anni fa su indicazione della troika e riscossa tramite le bollette; una imposta pesantissima che doveva essere d’emergenza e che i vari governi avevano promesso sarebbe stata alleggerita e poi ritirata ma che invece da ora diventerà permanente. Il governo Samaras, che pure a parole polemizza con le richieste dei rappresentanti di UE, BCE e FMI, sta inoltre pianificando nuovi tagli ai sussidi statali e al settore pubblico che colpiranno duramente alcune categorie sociali già svantaggiate.
Più di mille persone disabili – invalidi, non vedenti, non udenti – arrivate da tutta la Grecia prima di marciare nel centro della capitale hanno protestato davanti alla sede del ministero del Lavoro.
“Siamo i più poveri dei poveri – ha dichiarato ai media Yannis Vardakastanis, presidente del Forum Europeo Disabili – ma non dobbiamo permettere loro di trasformarci in vittime. Per noi la crisi finanziaria sta diventando una crisi umanitaria”. Il governo infatti nonostante le promesse ha deciso di non esentare dal pagamento del balzello neanche alcune categorie d cittadini come i disabili che già soffrono del taglio dell’assistenza, delle pensioni, delle cure sanitarie.
Intanto sui media e sui social network ellenici rimbalza una fotografia scattata da alcuni medici e postata su Facebook. L’immagine mostra una stanza dell’ospedale Evanghelismos di Atene nella quale i pazienti sono ammassati uno accanto all’altro come sacchi di patate, in attesa di poter fare una Tac che non potranno fare, perché il macchinario si è guastato. Secondo quanto scrivono alcuni commentatori ellenici la situazione sarebbe degenerata e un paziente sarebbe morto durante la lunghissima e inconcludente permanenza nella sala d’attesa del nosocomio.
La foto ha fatto ancora più scandalo perché il governo ha deciso alcune settimane fa di chiudere alcuni importanti ospedali di Atene e Salonicco, un modo per licenziare un alto numero di dipendenti pubblici – come chiedono Bruxelles e Francoforte – e per risparmiare alcune centinaia di milioni di euro da destinare al ripianamento del debito, cioè ai creditori tedeschi, francesi ecc.
I sindacati ellenici nei giorni scorsi hanno convocato per il prossimo 6 novembre una nuova giornata di sciopero generale contro il governo e contro le imposizioni dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale.

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