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Portogallo: i lavoratori occupano quattro ministeri

La manifestazione di ieri era stata preannunciata già da qualche settimana, in corrispondenza del voto parlamentare per il bilancio dello Stato del 2014, quel bilancio lacrime e sangue che sta mettendo a tappeto i lavoratori portoghesi.
A Lisbona e in molte altre città del Paese, ancora una volta il sindacato CGTP ha portato in piazza migliaia di manifestanti: contro le misure imposte dalla Troika e contro il furto dei salari e delle pensioni programmato dal governo di destra di Passos Coelho.
Da ieri pomeriggio la situazione a Lisbona è andata fuori controllo delle forze dell’ordine, e i ministeri dell’Economia, Salute, Ambiente e Finanza sono stati presidiati e poi occupati dal corteo di lavoratori e attivisti.
Alla fine della giornata i dimostranti hanno realizzato 4 ore di occupazione dei ministeri, durante le quali il sindacato ha chiesto con forza un incontro con il ministro Pires de Lima (Economia) o qualsiasi altro rappresentante del Governo per discutere i tagli previsti e approvati dal Parlamento.
Le forze dell’ordine poco hanno partecipato alla difesa dei palazzi, visto e considerato che gli stessi tagli toccheranno anche il loro settore. Pochi giorni fa la protesta del sindacato dei poliziotti era arrivata fino a sotto il Parlamento infatti, con momenti di tensione tra i poliziotti manifestanti – che hanno mimato un ‘assalto al palazzo’ e quelli di guardia. 
Questa volta in gioco c’è letteralmente il futuro di 10 milioni di portoghesi, lavoratori, giovani e pensionati. Questa volta si è toccato il fondo. Questa volta la lotta continua, anche dopo essere stati ricevuti dal ministro Pires de Lima. Vítor Pereira, del sindacato dei Trasporti, parlando dalla sala d’attesa del ministero, ha confermato che una delegazione di manifestanti è stata accolta da due consiglieri per pianificare un incontro.
“Sappiamo che questa è una situazione da film. Vogliamo che il ministro venga qui, ora, perché ci sono questioni che necessitano di essere discusse ora”.
Il primo a cedere è stato il Segretario di Stato per la Pubblica Amministrazione, Hélder Rosalino, che ha accettato di incontrare una delegazione di sindacalisti, dopo circa un’ora di occupazione del Ministero delle Finanze.
“L’incontro con il Segretario di Stato non è stato conclusivo. I lavoratori sono venuti qui per dimostrare che non accettano il bilancio dello Stato per il 2014 e per chiedere le dimissioni di questo governo”, ha detto il coordinatore del Sindacato dei Lavoratori del Comune di Lisbona, Victor Reis, alla fine dell’incontro. “Non smobiliteremo finché non ci saranno risposte soddisfacenti”.
Stessa situazione al Ministero della Sanità in cui assistenti medici, infermieri e pensionati hanno chiesto un incontro col ministro Macelo, contro “il soffocamento dei lavoratori e della popolazione”, e al Ministero dell’Ambiente, dove in serata si è riusciti a fissare un incontro per il 9 dicembre col titolare Jorge da Silva contro la privatizzazione dei beni comuni come l’acqua.
Solo in serata tutti i ministeri sono stati sgomberati pacificamente, l’ultimo quello dell’economia. Alcuni incontri sono stati fissati per le prossime settimane ma il sindacato si dice pronto a tornare in piazza se le vertenze dei lavoratori non saranno ascoltate.
 
* Dal Portogallo

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