I media da tempo hanno completamente tralasciato le cronache sulla tragedia che sta andando in scena nelle regioni orientali dell’Ucraina. L’interesse a far conoscere il continuo massacro di civili è minimo e di Ucraina si è parlato qualche settimana fa, per pochi giorni, quanto bastava per accollare agli insorti e al governo russo l’abbattimento dell’aereo delle linee malesi. Poi, di nuovo, il silenzio.
Eppure l’assedio di grandi città come Donetsk e Lugansk sembra entrato proprio nelle fasi più feroci, con continui bombardamenti dei quartieri residenziali, degli edifici pubblici, degli ospedali, e un accerchiamento che non lascia passare cibo e medicine. Un assedio medievale, attraverso il quale il regime golpista di Kiev spera di costringere i guerriglieri delle Repubbliche Popolari a capitolare di fronte ai soldati ucraini e alle milizie di estrema destra. Il regime ucraino non gode di buona salute, i partiti che hanno guidato il golpe di febbraio ora si contendono il potere, e il governo ha il suo da fare a tenere buoni i gruppi neonazisti che vogliono più repressione, più guerra, più nazionalismo.
Le continue e massicce diserzioni nell’esercito e le proteste in zone non certo filorusse – dove gli uomini in età di leva si rendono irreperibili e le loro madri o mogli scendono in strada contro un conflitto che non le riguarda – spingono il regime di Yatseniuk a far presto, prima che il sopraggiungere dell’inverno renda tutto più complicato. Se lo sfondamento definitivo delle linee arrivasse entro il 24 agosto, giornata dell’indipendenza nazionale cara ai golpisti, per il regime si tratterebbe di una vittoria ancora più simbolica.
A Lugansk, in 24 ore di bombardamenti sono stati uccisi 22 civili, ha detto all’Afp un rappresentante dell’amministrazione regionale. “E’ stato un attacco a colpi di mortaio nei quartieri all’est della città. Un bus, un magazzino e molti immobili sono stati colpiti”.
Negli ultimi tre giorni, dice il Dipartimento della sanità dell’amministrazione regionale dell’Oblast di Donetsk, in città e nei suoi immediati dintorni sono morti almeno 74 civili sotto i colpi dei martellamenti continui dell’artiglieria e dei caccia di Kiev, e altri 116 sono rimasti feriti. Solo nelle ultime ore intensi bombardamenti hanno ucciso almeno tre persone e stanotte i colpi di artiglieria avevano provocato un’altra vittima e 11 feriti. Un giornalista dell’Afp ha constatato che le bombe hanno investito il Politecnico universitario, ferito un professore in un istituto tecnico e danneggiato il palazzo della Procura regionale
Nei giorni scorsi nel corso di un bombardamento una granata aveva raggiunto l’ala residenziale della colonia penale n° 124 nel distretto di Kirovsky, alla periferia della grande città assediata. “Nel carcere è scoppiata allora una rivolta e 106 persone hanno lasciato l’edificio” ha detto una fonte locale secondo la quale sono stati colpiti anche una clinica e un ospedale.
Da Kiev, il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Lisenko, citato dall’agenzia Interfax, fa sapere che 9 soldati sono stati uccisi e 18 feriti nelle ultime 24 ore di combattimento in Ucraina orientale.
Non è invece stato diffuso finora il numero dei caduti nelle fila delle milizie di autodifesa delle repubbliche insorte.
In totale, afferma l’amministrazione regionale, sono ben 839 le persone uccise e 1.623 quelle ferite nell’oblast di Donetsk da quanto i nuovi padroni di Kiev hanno scatenato una vasta operazione militare repressiva denominata “antiterrorismo”.
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