Ancora scontri nella notte a Baltimora, nonostante il sindaco – una donna afroamericana, peraltro – aveva decretato il coprifuoco. La polizia ha dichiarato di aver effettuato 38 arresti per gli scontri e 15 per semplice violazione del coprifuoco.
La rivolta della città è scattata dopo i funerali di Freddy Gray, giovane nero ucciso a botte dai poliziotti, fino a spezzargli schiena. Gli scontri sono cominciati, paradossalmente, quando una folla di persone ha invaso le strade per festeggiare la notizia dell’incriminazione di se poliziotti per l’uccisione di Gray.
Naturalmente la cosa non è piaciuta affatto ai “colleghi” degli assassini, che si è presentata nella piazza in cui era nato il concentramento festante, il War Memorial Plaza, mentre da un elicottero i megafoni intimavano a tutti di allontanarsi immediatamente altrimenti sarebbero stati arrestati per violazione del coprifuoco.
Naturalmente la gente ha rifiutato di svuotare la piazza e a quel punto sono partire le cariche.
Tra i sei sbirri incriminati per omicidio ci sono anche I sei poliziotti, già sospesi dopo la morte del 25enne, comprendono anche un tenente e un sergente. Le accuse sono diversificate e vanno dall’omicio all’omissione di soccorso (il furgone della polizia se l’è presa con molta calma mentre trasportava Freddie all’ospedale, fino a fare ben quattro soste inspiegabili, neanche registrate nel rapporto di servizio).
Freddie Gray è morto dopo una settimana di coma, come conseguenza della lesione spinale derivata dalla fratura di alcune vertebre cervicali. Secondo una prima versione, la lesione fatale sarebbe stata provocata dallo sballottamento del corpo di Gray, svenuto dopo l’arresto, all’interno del furgone della polizia.
I sei poliziotti sono peraltro stati subito scarcerati su cazcione, dopo aver pagato somme tra i 250.000 e i 350.000 dollari. Delle due l’una: o i poliziotti Usa guadagnano decisamente troppo, oppure c’è qualche portafoglio molto gonfio che li tutela.
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