Non sono ancora stati identificati i due uomini uccisi dalla Polizia a Garland, in Texas, dopo che avevano aperto il fuoco nei pressi di un evento dedicato a vignette raffiguranti il profeta Maometto. I corpi non sono stati ancora rimossi dal luogo della sparatoria perche’ troppo vicini all’auto su cui viaggiavano e che e’ oggetto dell’intervento di artificieri in quanto si teme la presenza di esplosivi. Lo ha spiegato Joe Harn della Polizia di Garland. A quanto si apprende, inoltre, uno degli attentatori e’ morto sul colpo sotto i colpi della Polizia, mentre il secondo e’ rimasto dapprima ferito e ha tentato di raggiungere la sua borsa quando gli agenti gli hanno nuovamente sparato contro, uccidendolo. L’evento a Garland era stato organizzato dalla “American Freedom Defense Initiative”, un’associazione nota per le sue posizioni anti-islamiste, e dalla attivista e blogger Pamela Geller che aveva spiegato di aver voluto la mostra e la conferenza proprio al Curtis Culwell Center in quanto nello stesso luogo era stato ospitato un evento di un gruppo musulmano dopo gli attacchi di Parigi contro Charlie Hebdo lo scorso gennaio, secondo quanto riferisce il New York Times.
A quattro mesi dagli attacchi di Parigi contro il settimanale Charlie Hebdo la paura arriva fino in Texas, negli Stati Uniti, dove due uomini sono stati uccisi dalla polizia nella sera di domenica a Garland, nei pressi di Dallas, fuori da un centro cittadino dove era in corso un evento che prevedeva una mostra di vignette raffiguranti il profeta Maometto e cui partecipava il politico ultraconservatore olandese Geert Wilders noto per le sue posizioni anti-Islam.
Secondo le prime ricostruzioni, due uomini a bordo di un’auto hanno raggiunto la sede dell’evento, il Culwell Event Center, poco prima della sua conclusione e, dal parcheggio antistante l’edificio, hanno aperto il fuoco ferendo un addetto alla sicurezza. I poliziotti hanno risposto al fuoco uccidendo i due uomini. Una squadra di artificieri è stata inoltre chiamata sul posto per ispezionare l’auto nel timore che vi potessero essere esplosivi e, a quanto si apprende, sul luogo della sparatoria è poi entrata in azione anche l’Fbi.
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