In Siria una nuova alleanza formata da vari gruppi jihadisti e islamisti radicali ha dato il via ieri ad una massiccia offensiva per la “liberazione di Aleppo”, contro la quale sono in corso da ieri attacchi e bombardamenti. Finora, secondo le fonti locali, sarebbero almeno una decina i morti e parecchie altre decine i feriti, molti dei quali civili colpiti da bombe e missili scagliati contro gli edifici in vari distretti della città. Nei combattimenti finora sarebbero morti anche cinque islamisti.
Durante l’assalto, i cosiddetti “ribelli” hanno sparato diverse centinaia di razzi e proiettili in almeno sette quartieri controllati dalle truppe governative, dalle milizie libanesi di Hezbollah e da alcune milizie volontarie di autodifesa, che hanno risposto ai bombardamenti sostenuti dal cielo dall’aviazione di Damasco. Combattimenti ‘feroci’ sarebbero in corso soprattutto nel quartiere Zahara di Aleppo, sede di una strategica base aerea. Secondo quanto riporta l’agenzia governativa Sana colpi di mortaio sparati dai ribelli hanno raggiunto i quartieri di Bani Zaid, al Rashideen, al Zaharra, al Ashrafeya, Mughambo, e la zona della città universitaria.
La nuova alleanza di gruppi ribelli, che si fa chiamare “Ansar al Sharia”, comprende varie fazioni islamiste e jihadiste come quelle del Fronte Al-Nusra, filiale di al Qaeda in Siria, i salafiti di Ahrar al Sham e un nuovo raggruppamento estremista che si è battezzato “Vittoria per i musulmani di Aleppo”. Al contrario lo Stato Islamico non ne fa parte. Una eventuale vittoria dei fondamentalisti dividerebbe la Siria di fatto tra un Ovest controllato da Damasco e il resto del Paese controllato da un miscuglio di gruppi armati estremisti e islamisti. In un comunicato diffuso alcune ore fa la Coalizione jihadista ha affermato che l’obiettivo dell’offensiva “è la liberazione di Aleppo per istituirvi la Shariya”; ovvero la legge islamica. Dal 2012 gli islamisti controllano la parte orientale dell’antica città, ormai ridotta ad un cumulo di macerie dopo oltre 4 ani di guerra.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa