Gli aggiornamenti
ore 18.00 – Il sindacato comunista Pame ha dato appuntamento ai suoi militanti e simpatizzanti per una grande manifestazione dalle 19.30 in piazza Omonia, mentre i sindacati Adedy e varie forze politiche della sinistra radicale e antagonista si ritroveranno alla stessa ora in Piazza Syntagma.
ore 17.30 – Raccontano i media ellenici che dalle 6 di stamattina ad Atene gli autobus sono molto spesso assenti, provocando un pesante congestionamento del traffico automobilistico. Dalle 21 è previsto il blocco della metropolitana dopo quello delle prime ore della mattinata, mentre per tutta la durata dello sciopero di 24 ore convocato da varie sigle sindacali resterà fermo il collegamento ferroviario con l’aeroporto della capitale.
ore 17.00 – Ad Atene parlano i dipendenti pubblici oggi in sciopero contro il pacchetto di riforme preteso dall’Ue che il parlamento deve votare entro la mezzanotte obbendendo ai diktat dell’Unione Europea. Liberis Tsabras, tecnico: ‘Sono misure ingiuste. Ancora una volta paga chi non può sfuggire. Paga chi ha già pagato. Queste misure dovrebbero aumentare la crescita ma non ci credo’. Vivi Paschali, radiologa: ‘Non è la soluzione giusta, l’abbiamo visto negli ultimi 5 anni. Abbiamo già visto che l’austerità non porta la crescita. Abbiamo 1,5 milioni di disoccupati, 3 milioni senza servizi sociali e moltissimi giovani senza lavoro’. Costas Katarachias, medico: ‘Non sono solo misure severe ma vendicative. Vogliono schiacciare il popolo greco perché ha fatto l’errore di votare un governo che non piace ai creditori, perché ha votato al 61% contro l’austerità. Quindi dobbiamo pagare. Non solo non pagheremo ma ci rivolteremo come un boomerang’. Tassos Karasahinidis, studente di biologia: “Una settimana fa abbiamo bocciato col 61% il piano di salvataggio. Oggi ci presentano un accordo molto più duro di quello che avevamo bocciato. Un accordo che ci dimostra che dobbiamo continuare a protestare”.
ore 16.00 – La sede di Syriza della città di Larissa è occupata da attivisti del partito e di altre organizzazioni della sinistra contrari all’accordo capesto firmato dal Primo Ministro a Bruxelles.
ore 12.00 – Dalle 4 in poi la direzione dell’azienda di trasporto locale ha deciso di chiudere le stazioni della metropolitana di Syntagma, Monastiraki e Panepistimio, tutte nel centro di Atene. Evidentemente per scoraggiare la partecipazione alla manifestazione convocata alle 19.30 davanti al Parlamento dove in prima serata dovrebbe essere votato il pacchetto imposto dalla Troika alla Grecia.
ore 11.00 – I militanti del Pame – Fronte Militante di tutti i Lavoratori – hanno occupato poco fa a Salonicco la sede del Ministero per la Macedonia, esponendo striscioni che recitavano: “Abbiamo versato abbastanza sangue, abbiamo pagato abbastanza! Popolo prendi la situazione nelle tue mani” Blocchiamo il nuovo memorandum!”
La situazione alle 9.30
Dalla mezzanotte è in corso in tutta la Grecia lo sciopero generale proclamato lunedì dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e da quello degli enti locali Poe-Ota contro il terzo memorandum accettato dal governo Tsipras e che colpisce pesantemente le condizioni di vita della popolazione in generale e dei lavoratori dipendenti in particolare. In tutte le città greche sono previste manifestazioni, la più folta delle quali è stata organizzata per oggi pomeriggio nel centro della capitale per concludersi in Piazza Syntagma davanti alla sede del parlamento dove è in programma la discussione e la votazione dei deputati sul pacchetto completo di misure imposte dall’Eurogruppo.
Alcune delegazioni dell’Adedy hanno già partecipato lunedì sera ad una manifestazione contro il ‘colpo di stato’ dell’Unione Europea davanti al Parlamento, insieme agli attivisti di Antarsya, di altre organizzazioni della sinistra radicale e anche dei settori dissidenti di Syriza. Il settore pubblico è stato colpito frontalmente e ripetutamente in sei anni di commissariamento della Grecia da parte dei cosiddetti ‘creditori’ e della Troika, con una riduzione del 25% dell’organico e draconiane decurtazioni salariali. Nel pacchetto imposto dall’Eurogruppo a Tsipras sono previste anche, oltre alla reintroduzione dei licenziamenti collettivi, l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni, l’aumento dei contributi previdenziali e una sforbiciata all’entità degli assegni pensionistici, oltre all’eliminazione dei contributi statali ai pensionati più poveri.
Molto preccupati per la loro sorte sono anche molte lavoratrici delle pulizie, funzionari ministeriali e guardiani scolastici – circa 9000 – riassunti dal governo nei mesi scorsi e che ora potrebbero finire di nuovo senza lavoro visto che il diktat impone ad Atene di cancellare tutti i provvedimenti invisi alla Troika approvati da quando Alexis Tsipras si è insediato. Come recita infatti il comunicato finale dell’Euro Summit, “fatta eccezione per il disegno di legge per la crisi umanitaria, il governo greco dovrà riesaminare al fine di modificarle le leggi varate in contrasto con l’accordo del 20 febbraio invertendo la direzione di marcia di precedenti impegni programmatici”.
Non aderisce alla mobilitazione generale di oggi il sindacato dei lavoratori del settore privato Gsee, mentre il sindacato comunista Pame, vicino al KKE, ha indetto per oggi numerose manifestazioni in tutta la Grecia per respingere il Terzo Memorandum.
Oggi anche l’associazione panellenica delle farmacie ha dichiarato la serrata contro la decisione da parte del governo di liberalizzare il settore.
Anche la metropolitana di Atene, è rimasta chiusa questa mattina dalle 5 alle 9 per uno sciopero di 4 ore proclamato dai lavoratori dei trasporti pubblici.
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