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Ecuador. Sciopero o prima tappa del “Piano Buitre” ?

Oggi in Ecuador è una giornata ad alta tensione politica. E’ stato convocato uno sciopero sindacale e una marcia indigena contro il governo progressista di Rafael Correa. Ma il contesto nel quale si colloca questa giornata si sta rivelando più ampio e rognoso di quello che appare.

Il presidente venezuelano Nicolàs Maduro, ha denunciato nei giorni scorsi che in America Latina e nei Caraibi è stato attivato un piano cospirativo teso a destabilizzare i governi progressisti e rivoluzionari. “Hanno attiviato il “Piano Buitre” (Avvoltoio, ndr) per cercare di distruggere i processi progressisti e rivoluzionari dall’interno per cercare di distruggerli, anche perché sanno che sul piano politico ed elettorale non hanno potuto farlo né lo potranno fare”. Il “Piano Buitre” è un piano lanciato dall’ultradestra e dalla oligarchia internazionale per cercare di far impolere le società”. Il Comando Sud degli Stati Uniti ha collocato funzionari in posti chiave in Venezuela per attuare il Piano Buitre., “il piano incentiverà il ricorso al sabotaggio dell’economia e della violenza” ha denunciato Maduro.

La cancelliera venezuelana Delcy Rodriguez ha annunciato che oggi si realizzerà un “tuitazo mondiale” (invio di messaggi tweet, ndr) contro le azioni destabilizzatrici con cui sta facendo i conti il governo ecuadoriano di Rafael Correa. Questa campagna di sostegno alla Rivoluzione Ciudadana avviata dal presidente Correa, è parte delle misure adottate alla riunione straordinaria del Consiglio Politico dell’Alba celebrata lunedi scorso a Caracas, riunione che – tra l’altro – ha approvato un piano di azione specifico per l’Ecuador e El Salvador.

La situazione più pesante, per ora, è quella in Ecuador dove il governo progressista di Correa si trova a fare i conti con le proteste della Conaie (confederazione indigena) guidata da una nuova leaderhip e di alcuni sindacati.

La Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (Conaie) ha annunciato una “sollevazione” (“levantamiento”) contro il governo in tutto il paese, a ridosso dello sciopero generale convocato dai sindacati della Cedocut per oggi, giovedi. La Conaie ha promosso una marcia da El Pangui fino a Quito dove dovrebbe arrivare oggi.

La piattaforma contiene sia temi legati alla condizione lavorativa sia emendamenti costituzionali e infine obiettivi del movimento indigeno come la derogatoria della Legge sull’Acqua, l’archivio della Legge della terra, il recupero della Educazione Interculturale.

Il vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas ha espresso un giudizio durissimo verso la nuova leadership della Conaie. “Sono poca cosa e marciano insieme con la bancocrazia, difendendo i ricchi. Che cosa racconteranno alla loro base, alla base della Conaie? Che stanno marciando per difendere le imposte di quelli più ricchi? E’ un assurdo”. “Marciano contro le strade, i ponti, le scuole, le strutture realizzate? I cittadini sanno chi sta dicendo la verità e chi mente”.

Per far fronte a queste manovre, il Presidente Correa nei giorni scorsi ha partecipato a meeting di massa di diverse organizzazioni sociali e politiche. Lunedi c’è stato un affollato meeting con una categoria strategica come i lavoratori dei trasporti, nei giorni scorsi si era tenuta una riunione congiunta di 14 organizzazioni politiche (tra cui Alianza Pais, Partito Comunista) che compongono il Frente Unido e che sostiene il governo di Correa. A luglio la sede nazionale di Alianza Pais aveva subito un attentato, mentre ai primi di luglio c’erano stati duri scontri a Quito e Galapagos, con 15 poliziotti e 37 manifestanti rimasti feriti e che avevano portato al dimissionamento del capo della polizia Fausto Tamayo.

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