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Donbass: sempre più evidente la preparazione di un’offensiva ucraina

Le milizie della Novorossija stanno lanciando appelli sempre più preoccupati ai Paesi europei del “Gruppo normanno” (soprattutto Germania e Francia) per l’attuazione degli accordi di Minsk: la possibilità di un’offensiva ucraina su larga scala lungo tutta la linea del fronte nel Donbass – in particolar modo, lungo le direttrici di Donetsk, Gorlovka, Mariupol, Makeevka, Dokučaevsk, Telmanovo, Elenovka, Jasinovataja, Novoazovskij e altre cittadine – si farebbe di giorno in giorno più concreta. La spaventosa intensificazione dei bombardamenti da parte delle forze armate di Kiev, ha ripetuto anche ieri il plenipotenziario per la DNR al Gruppo di contatto, Denis Pušilin, non può che far presagire un imminente attacco. Per di più, Kiev non pare nemmeno più preoccuparsi di nascondere le violazioni agli accordi di Minsk: secondo gli osservatori dell’Osce, la città di Gorlovka, forse la più martoriata nelle ultime settimane, è stata ripetutamente fatta segno di colpi di mortaio di calibro 120 mm che, in base agli accordi sul “cessate il fuoco”, avrebbero dovuto essere ritirate ad alcune decine di chilometri dalla linea di demarcazione e che invece Kiev, già un mese e mezzo fa, aveva apertamente annunciato di schierare nuovamente a ridosso del fronte.

Così, ieri a Telmanovo, un civile era rimasto ucciso per i bombardamenti ucraini portati con lanciarazzi multipli “Grad” nel cuore della notte. Un civile ucciso e altri cinque feriti anche a Donetsk, oltre a una ventina di edifici seriamente danneggiati; anche in questo caso di notte. Secondo il vice comandante di Corpo del Ministero della difesa della DNR, Eduard Basurin, negli ultimi tempi le forze armate ucraine avrebbero intensificano il fuoco sui quartieri civili proprio nelle ore notturne, allorché è terminato il lavoro degli osservatori Osce. Ma, soprattutto, secondo quanto dichiarato da Basurin, le forze ucraine sono state messe in stato di massima allerta.

E la situazione pare essersi ulteriormente aggravata nelle ultime ore, anche con il massiccio spiegamento di carri armati, artiglierie semoventi e razzi “Točka-U” lungo la linea del fronte. All’alba di stamani sarebbero state nuovamente colpite Makeevka (la città più grande della DNR, dopo Donetsk) e Elenovka e i villaggi circostanti. Nella notte tra domenica e lunedì sono proseguiti i bombardamenti ucraini su Donetsk e Gorlovka: a Donetsk ancora 2 civili sono rimasti uccisi e tre feriti; a Gorlovka, tre uccisi e quattro feriti. A causa di questo ininterrotto stillicidio di morte, nella sola Gorlovka – da mesi uno dei punti più “caldi” del Donbass – dall’inizio dell’anno si sono contati 164 morti e 501 feriti tra la popolazione civile. Secondo testimoni locali, l’esercito ucraino userebbe sistemare le batterie nel cuore dei rioni civili delle città occupate, contando evidentemente di attirare là il fuoco di risposta delle milizie e poterle accusare di colpire i quartieri abitati. Secondo i dati diffusi ieri dal Dipartimento per i diritti dell’uomo della DNR, le vittime dei bombardamenti ucraini dall’inizio dell’anno sarebbero 1.287: morti 1.088 uomini e 199 donne; i feriti più di 1.100. Ma, secondo quanto scrive la Dan-news, con riferimento ai media ucraini, anche dalla parte dell’esercito si contano vittime dell’avventura terroristica di Kiev nel Donbass: le cifre ufficiali parlano di 136 suicidi tra i militari ucraini e non è previsto nessun tipo di assistenza psicologica ai sempre più numerosi casi di depressione.

Ma ciò che più preoccupa ora il comando delle milizie è l’enorme concentramento di artiglierie pesanti e mezzi corazzati a ridosso della linea di demarcazione, segno della preparazione di un’offensiva in grande stile. Suddivisi su appena tre settori del fronte, l’intelligence della DNR ha registrato, a ieri, il dislocamento di circa 70 battaglioni (dati gli insuccessi delle ripetute mobilitazioni, si può desumere che le unità militari ucraine siano abbastanza incomplete e si può quindi calcolare un totale di circa 40mila uomini) appoggiati da poco meno di 450 carri armati, oltre 2.300 mezzi blindati, 830 tra artiglierie e mortai di calibro tra i 120 e i 150 mm e più di 130 sistemi di lanciarazzi multipli.

Secondo i media statunitensi, ripresi ieri dalla russa RT, Barack Obama vuole la guerra e ha affidato a Kiev il lavoro sporco. I reparti speciali USA stanno tuttora addestrando i militari ucraini per una prossima intensificazione del conflitto nel Donbass, afferma ad esempio Stephen Lendman sulla rivista CounterPunch, sottolinenando come Kiev stia sempre più apertamente violando gli accordi di Minsk e ricordando anche il recente aumento di ulteriori 250 milioni di $ di spese militari. “La junta> scrive Lendman “ha già ufficialmente rinunciato a ogni limitazione riguardante il ritiro delle artiglierie e ha inoltre “legalizzato” il loro impiego. Nella DNR e nella LNR stanno rinforzando le proprie posizioni, in attesa dell’attacco ucraino. A Donetsk le persone vengono fatte uscire in anticipo dal lavoro, dato che si attendono massicci bombardamenti sulla città, anche con l’impiego dell’aviazione>.

In questa situazione, dunque, il plenipotenziario per la DNR al Gruppo di contatto, Denis Pušilin, ha invitato Francia e Germania, in quanto garanti degli accordi di “Minsk-2”, a reagire alle sue violazioni da parte di Kiev. Proprio su tali violazioni, ha detto Pušilin, verrà posto l’accento alla prossima riunione del Gruppo di contatto, fissata per il 26 agosto a Minsk; ma la prima condizione per la loro cessazione, è la firma da parte di Kiev dell’accordo sul ritiro dalla linea di demarcazione delle armi di calibro superiore ai 100 mm.

Per quanto riguarda la “quinta colonna” ucraina all’opera all’interno del territorio della Novorossija, nei giorni scorsi i reparti del Ministero per la sicurezza di Stato (MGB) della DNR hanno liquidato uno degli 11 gruppi di sabotatori che, secondo lo stesso MGB, agirebbero con l’obiettivo di eliminare fisicamente il comando militare della Repubblica popolare di Donetsk, disorganizzare il sistema di direzione e reperire informazioni sulla dislocazione dei reparti delle milizie. Anche l’intensificazione dell’attività di queste unità di sabotaggio, a parere di Eduard Basurin, testimonierebbe dell’imminenza dell’attacco ucraino. 

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