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Elezioni. In Israele vittoria zoppa di Netanyahu. In Palestina Marwan Barghouti il leader preferito

Nelle elezioni israeliane il Blocco delle destre che sostiene Benyamin Netanyahu dispone di 56 seggi sui 120 della Knesset, ma non bastano a formare un nuovo governo, Ago della bilancia per la formazione di un nuovo governo di destra sarebbe il partito nazionalista Yemina di Naftali Bennett, che mantiene una posizione intermedia fra i blocchi, resta per ora l’ago della bilancia.

Senza il suo sostegno, il Likud – che si conferma il primo partito israeliano con 31 seggi – non potrebbe formare un nuovo governo. “L’unica alternativa ad un governo della destra guidato da me, è un quinto voto”, ha detto Netanyahu, di fronte alla ennesima situazione di stallo uscita dalle urne. In Israele queste appena concluse sono state le quarte elezioni in soli due anni

In Palestina invece se si votasse oggi per le elezioni presidenziali palestinesi, previste per il prossimo 31 luglio, il candidato più votato sarebbe il leader palestinese Marwan Barghouti, prigioniero nelle carceri israeliane dal 2002. Barghouti sarebbe in netto vantaggio sia sull’attuale presidente Abu Mazen che su altri candidati.

A rivelarlo è un sondaggio del Centro Palestinese per le Ricerche Politiche, condotto in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza tra il 14 e il 19 marzo.

Marwan Barghouti , arrestato dagli israeliani nel 2002 durante la Seconda Intifada, otterrebbe infatti il 22 per cento delle preferenze, contro il 14 per cento di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, il 9 per cento di Abu Mazen e il 7 per cento del discusso “fuoriuscito” di Fatah, Mohammed Dahlan.

Secondo il sondaggio, se Fatah scegliesse nuovamente come candidato Abu Mazen, per il 57 per cento dei partecipanti all’inchiesta “ci sarebbero candidati migliori”, mentre il 23 per cento riterrebbe l’attuale presidente “il candidato più adatto”. Il 49 per cento dei primi riterrebbe Barghouti migliore di Abu Mazen, contro il 12 per cento di Dahlan, il 5 per cento dell’attuale premier palestinese Mohammed Shtayyeh e il 4 per cento di Nasser al Qudwa (nipote di Yasser Arafat, espulso da Fatah dopo aver creato una propria lista per correre alle prossime elezioni legislative). Se Abu Mazen non si candidasse, Barghouti sarebbe ancora il candidato preferito, ottenendo il 40 per cento dei consensi contro il 20 per cento di Haniyeh, e il 7 per cento di Dahlan.

Se le elezioni avessero luogo tra due soli candidati, Abu Mazen vincerebbe su Haniyeh di misura (47 contro 46 per cento), Barghouti batterebbe Haniyeh 63 a 33 e Shtayyeh vincerebbe contro il leader di Hamas, per 48 a 44.

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