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Le scoperte “casuali” della BBC

Una mattina aspettavo il treno per andare al lavoro e, seduto su una panchina, leggevo un libro. Arriva il treno e, nella fretta, poso il libro sulla panchina, afferro la borsa e corro. Appena salito, mi rendo conto di aver dimenticato il libro.

Alla stazione successiva, scendo, prendo il treno in direzione opposta e, per fortuna, trovo il libro dove lo avevo lasciato. Faccio tardi al lavoro, ma sono felicissimo. Un semplice libro; nulla di che: per quanto interessante, di quelli che, volendo, si comprano facilmente di nuovo, nel caso li si smarrisca.

E invece ci sono persone che “dimenticano” faldoni interi di documenti ministeriali arcisegreti alle fermate degli autobus e non si preoccupano affatto di scendere dal mezzo, salire su quello che va in direzione opposta e provare almeno ad accertarsi che il faldone sia ancora lì o invece qualche “casuale” passante lo abbia preso, anche solo per curiosità.

Succedono cose strane in giro per il mondo. Succedono, stranamente e con regolarità albionica, e in particolare con puntuale direzione est, soprattutto in Gran Bretagna: Litvinenko, Skripal’…

Per non andare troppo indietro nel tempo, ad esempio al sostegno britannico alla tentata sedizione del ceceno Džokhar Dudaev, negli anni ’90, o agli intrighi secolari per la penetrazione britannica nel Caucaso, russo o sovietico.

E ora, ecco il faldone del Ministero della difesa, rinvenuto “casualmente” a una fermata di autobus nel Kent, il 22 giugno: “casualmente”, il giorno prima del “casuale scarrocciamento” di un cacciatorpediniere di sua maestà, finito per tre miglia in acque territoriali russe nel mar Nero.

Proprio “casualmente”, il faldone viene recapitato alla redazione della BBC e, altrettanto “casualmente”, un corrispondente della medesima BBC è a bordo del vascello britannico nel momento in cui vengono esplosi i colpi di avvertimento russi con l’intimazione a cambiare rotta.

Ancora più “casualmente”, il citato corrispondente smentisce la versione di Londra su «nessun colpo di avvertimento» russo e le sue riprese video mostrano anzi come l’equipaggio del cacciatorpediniere fosse già in assetto di combattimento, probabilmente già al momento di lasciare le acque ucraine di Odessa in direzione di quelle georgiane, a Batumi.

Si arriva quindi al 27 giugno e “casualmente”, alla vigilia dell’inizio delle manovre NATO “Sea Breeze 2021” – “casualmente” nel mar Nero – ancora la BBC rivela che in uno dei documenti di quel faldone venivano prospettate le possibili reazioni di Mosca di fronte al «pacifico transito in acque territoriali ucraine» del “HMS Defender” per le acque territoriali russe di fronte alla Crimea e, tra quelle possibili reazioni, si metteva in conto una «risposta aggressiva della Russia».

Proprio per questo, veniva proposta anche una rotta alternativa, subito scartata. Perché scarata? Londra aveva deciso di far passare il cacciatorpediniere nelle acque territoriali russe, intendendo così dimostrare il proprio sostegno a Kiev e manifestare che Londra non ha paura di transitare in acque che considera ucraine.

Inoltre, scegliendo la rotta alternativa, in acque internazionali, Londra temeva che Mosca potesse interpretare la cosa come: “la Gran Bretagna ha paura e scappa” e riconosce così l’appartenenza di quelle acque alla Russia. Dunque: niente rotta alternativa.

Altri documenti del faldone riguardavano contratti per forniture di armi all’Ucraina e piani britannici per la presenza in Afghanistan dopo il ritiro USA a settembre.

Ora, scrive Russtrat (Istituto di strategie politico-economiche internazionali), tra le ipotesi più accreditate per tale sequenza di “casuali” scoperte, soprattutto per il “rinvenimento” del faldone, c’è quella di un colpo basso assestato al Ministro della difesa britannico Ben Wallace da qualche concorrente politico interno.

Ma c’è anche quella di un avvertimento degli yankee, insoddisfatti della provocazione inglese, messa in atto immediatamente dopo il summit Biden-Putin.

In ogni caso, niente affatto “casualmente”, prendono il via oggi le manovre “Sea Breeze 2021”, che andranno avanti fino al 10 luglio, così che nel porto di Odessa già da giorni hanno cominciato ad attraccare navi dei 32 paesi che vi partecipano.

Si tratta, per ammissione della stessa NATO e dell’ambasciatore yankee in Ucraina, Kristina Kvien, delle più estese manovre nella storia delle “Sea Breeze”: 32 vascelli, 40 aerei, 5.000 uomini e 18 gruppi di forze speciali d’attacco.

Che c’è di casuale in questo?

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