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La Germania aumenta le spese militari… e le proprie ambizioni

Mentre la Germania sperimenta sul campo le conseguenze della sua spedizione militare in Mali, con diversi soldati rimasti feriti in un attacco, le spese militari tedesche nel 2022 saliranno fino a 53 miliardi di euro, ben 3,4 miliardi in più rispetto a quest’anno. Supera così per la prima volta la soglia simbolica dei 50 miliardi, secondo la proposta approvata dal governo federale. A riferirlo è il sito specializzato Analisi Difesa.it

La notizia dell’aumento delle spese militari della Germania era già annunciato a febbraio di quest’anno, quando il giornale Der Spiegel aveva pubblicato il “Finanzbedarfsanalyse 2022” (Analisi finanziaria dei fabbisogni), secondo cui le forze armate tedesche continuano ad essere sotto-finanziate.

Numerosi progetti di armamenti necessari per raggiungere gli obiettivi di pianificazione della NATO” non potranno partire con l’attuale piano di investimenti.

Secondo diversi analisti e gli standard che gli Usa pretendono nella Nato, l’aumento delle spese militari tedesche per quanto consistente viene  ritenuto anche dal ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer  insufficiente per “ridare slancio ed efficienza alla Bundeswehr” e quindi solo un “mezzo successo”. A riferirne è il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung.

Il 23 giugno scorso la commissione Bilancio del Bundestag ha approvato 27 programmi per la Difesa, per un totale di circa 20 miliardi di euro, dei quali ben 4,5 assorbiti dai costi di ricerca e sviluppo fino al 2027 del nuovo caccia franco-tedesco-spagnolo FCAS/SCAF.

Tali fondi copriranno i costi di sviluppo fino alla messa a punto dei primi dimostratori tecnologici del nuovo caccia.

Tra i tanti programmi nell’elenco non risulta esserci però quello del carro armato franco-tedesco (Main Ground Combat System) il cui sviluppo è messo in forse dai profondi dissidi tra Berlino e Parigi ma che Berlino vorrebbe allargare anche ad altri partner europei, Italia in testa.

Nella lista dei progetti approvati figurano anche l’ammodernamento dei sensori delle fregate F-124 e dei cacciamine, dei blindati Puma, l’acquisizione di veicoli medi per le forze speciali, la realizzazione di sottomarini aggiornati U-212CD, sistemi di guerra elettronica e comunicazione satellitare per elicotteri NH90, l’acquisizione di 5 aerei da pattugliamento marittimo Boeing P-8A Poseidon per sostituire i P-3 Orion al costo di 1,8 miliardi di euro.

Sul piano politico colpisce che una delle forze politiche più convinte di un maggiore protagonismo della Germania sul piano della sicurezza e della difesa siano diventati proprio i Verdi, per i quali qualcuno pronostica anche un posto nella cancelleria post Merkel. Secondo alcuni commentatori sono diventati più filo-atlantici della stessa Cdu.

I vergognosi scheletri nell’armadio accumulati dai Verdi tedeschi nell’aggressione alla Jugoslavia negli anni Novanta, tornano così a farsi vivi.

 

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