Un giovane palestinese è stato ucciso e circa 20 feriti dalle forze armate israeliane in una cittadina a nord della Cisgiordania. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”. Da quanto emerso, nella città di Al Silat, a ovest di Jenin, un ragazzo di 17 anni è morto in seguito alle ferite riportate durante gli scontri con i soldati israeliani, che hanno usato lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i palestinesi.
Gli scontri sono avvenuti nel villaggio di Silat al-Harithiya, vicino Jenin, dove l’esercito israeliano ha ucciso un 17enne, Mohammad Akram Salah: colpito alla testa da un proiettile, è morto poco dopo. Altri 20 i palestinesi feriti, secondo l’agenzia palestinese Wafa.
Scontri erano iniziati nel villaggio con l’arrivo dei militari israeliani, pronti a demolire la casa di un uomo accusato di aver ucciso un colono. L’esercito ha chiuso le entrate al villaggio e si è diretto all’abitazione di Muhammad Jaradat, già agli arresti, considerato il responsabile dell’omicidio di un colono di 25 anni,
Nelle stesse ore a Sheikh Jarrah, quartiere palestinese di Gerusalemme est da anni nel mirino delle organizzazioni dei coloni e dello Stato israeliano, scoppiavano nuovi scontri a causa dell’aggressione combinata di polizia israeliana e coloni che si è accompagnata alla visita di Itamar Ben Gvir, politico di estrema destra, a capo di Sionismo Religioso.
Ben Gvir si è presentato ieri a Sheikh Jarrah per aprire un suo ufficio nel quartiere, al fine – secondo le sue dichiarazioni – di “mostrare sostegno ai residenti ebrei”. E’ di almeno due feriti e sei arresti il bilancio degli scontri avvenuti poco prima dell’alba di ieri
Hamas ha annunciato una risposta “severa” se Israele dovesse continuare i suoi assalti a Gerusalemme est. In una dichiarazione la delegazione dell’Unione europea si dice “preoccupata” per gli scontri avvenuti nel quartiere di Sheikh Jarrah.
Fonti. Nena News, agenzia Nova
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