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L’Onu investita dalla questione dei laboratori batteriologici Usa in Ucraina

La guerra in Ucraina sembra ormai convertirsi in una resa dei conti tra Russia e Stati Uniti su molti dossier rimasti fino ad oggi silenti.

Mentre infuriano i bombardamenti sulle città e le infrastrutture ucraine, è esplosa la questione dei laboratori batteriologici statunitensi che gli Usa avevano “esternalizzato” in Ucraina da più di dieci anni. Laboratori con agenti molto pericolosi che adesso pongono due seri problemi: quello di essere bombardati disseminando nell’aria agenti patogeni letali o quello di essere individuati e passare sotto il controllo della Russia.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inviato alle autorità ucraine la richiesta di distruggere i laboratori, formalmente sulla base della prima delle due preoccupazioni. Ma potrebbe anche essere la seconda preoccupazione – individuazione e cattura dei laboratori Usa da parte russa – a far richiedere la distruzione dei laboratori.

Rispondendo alle domande della Reuters sul lavoro portato avanti con l’Ucraina prima e durante l’invasione russa, l’OMS ha affermato di aver collaborato per diversi anni con i laboratori ucraini per promuovere pratiche di sicurezza mirati a prevenire “il rilascio accidentale o deliberato di agenti patogeni”.

L’organizzazione non ha specificato quando la raccomandazione sia stata formulata né ha fornito dettagli sui tipi di agenti patogeni o tossine presenti nei laboratori ucraini”, scrive ancora Reuters. Le dichiarazioni dell’OMS, precisa la Reuters, non fanno alcun riferimento alla guerra batteriologica. “L’agenzia ha affermato di incoraggiare tutte le parti a cooperare ‘per lo smaltimento sicuro e protetto di eventuali agenti patogeni e a richiedere assistenza tecnica secondo necessità’”

Il Fatto Quotidiano, che a questo ha dedicato un ampio servizio, specifica che non esiste un censimento o una mappa ufficiale con tutti i laboratori del mondoo anche solo dell’Europa – che lavorano con agenti patogeni che possono essere usati come armi biologiche.

Gli agenti patogeni nei laboratori ucraini variano da struttura a struttura” afferma Robert Pope su “The Bulletin of Atomic Scientists. Pope è il direttore del Cooperative Threat Reduction Program, un programma trentennale del Dipartimento della Difesa che ha aiutato a proteggere le armi di distruzione di massa dell’ex Unione Sovietica e a reindirizzare le ex strutture e gli scienziati delle armi biologiche verso sforzi pacifici.

Secondo Pope: “alcuni possono essere caratterizzati come fonte di preoccupazione nell’ambiente ucraino. Come esempio, ha citato il virus della peste suina africana, che è altamente contagioso nei maiali e ha causato centinaia di focolai in Ucraina dal 2012. Alcuni laboratori, ha detto, possono contenere ceppi di agenti patogeni rimasti dal programma sovietico di armi biologiche, conservati in congelatori per scopi di ricerca”.

La Russia ha chiesto la convocazione del Consiglio di Sicurezza sulla questione dei laboratori batteriologici Usa in Ucraina. L’ambasciatrice Usa all’Onu, Olivia Dalton, ha replicato alle accuse della Russia, ma non ha smentito la notizia  sulla presenza di laboratori batteriologici in Ucraina con la collaborazione Usa. Secondo Abc news, la Dalton ha affermato che “la Russia ha una storia ben documentata nell’uso di armi chimiche e ha mantenuto a lungo un programma di armi biologiche in violazione del diritto internazionale”, così come “ha un record di false accuse all’Occidente delle violazioni che la Russia stessa sta perpetrando”.

Eppure martedì scorso, il Sottosegretario di Stato americano per gli affari politici Victoria Nuland (ex ambasciatrice Usa in Ucraina durante “Maidan”,ndr)  testimoniando davanti al Comitato per le relazioni estere del Senato sull’Ucraina, ha ammesso che “l’Ucraina ha strutture di ricerca biologica” ed ha aggiunto che: “Stiamo lavorando con gli ucraini sul come possono impedire che uno qualsiasi di quei materiali di ricerca cada nelle mani delle forze russe se dovessero avvicinarsi”, ha detto la Nuland.

Usa Today riporta che i governi ucraino e statunitense hanno collaborato dall’agosto 2005 per “prevenire la proliferazione di agenti patogeni pericolosi e le relative competenze e per ridurre al minimo le potenziali minacce biologiche”.

L’agenzia ucraina Interfax-Ukraine ha riferito che nel maggio 2020 parte dell’accordo era volto a “modernizzare” i laboratori statali nelle regioni di Odessa, Kharkiv, Lviv, Kyiv, Vinnytsia, Kherson e Dnipropetrovsk. Questi sforzi includevano le riparazioni, l’aggiornamento delle attrezzature e l’acquisto di forniture.

Sempre secondo Interfax-Ukraine, il servizio di sicurezza dell’Ucraina ha detto che i laboratori, “finanziati dal bilancio statale, sono subordinati al Ministero della Salute e al servizio statale sulla sicurezza alimentare e la protezione dei consumatori“.

Alle bombe della guerra in Ucraina si va dunque ad aggiungere una bomba a orologeria tra Usa e Russia che da tempo aspettava di essere resa pubblica.

Qui di seguito un articolo sulla questione dei laboratori in Ucraina pubblicato sul sito specializzato Analisi Difesa

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Il mistero dei laboratori di ricerca biologica americani in Ucraina

Negli Stati Uniti cominciano ad emergere ammissioni e rilievi circa la presenza di laboratori biologici statunitensi che Mosca definisce una minaccia alla sicurezza e i cui fini non sono finora stati chiariti in modo esauriente.

Il sottosegretario pe gli affari politici del dipartimento di Stato Usa per gli affari politici, Victoria Nuland, ha ammesso la presenza di “laboratori di ricerca biologica” sul territorio dell’Ucraina nel corso di una audizione al Senato federale degli Stati Uniti che si è tenuta ieri, 9 marzo.

Alla domanda se l’Ucraina disponga di armi chimiche o biologiche, rivoltale dal senatore repubblicano Marco Rubio, Nuland (nella foto sotto) ha risposto  che in Ucraina si trovano “laboratori di ricerca biologica” e che Washington ”è preoccupata che le forze russe possano tentare di assumerne il controllo“.

Stiamo lavorando con gli ucraini su come impedire che quel materiale di ricerca possa cadere nelle mani delle forze russe”, ha affermato la Nuland, che già in passato fu protagonista della crisi ucraina quando ricopriva l’incarico di Assistant Secretary of State for European and Eurasian Affairs al dipartimento di Stato nell’Amministrazione Obama.

Nel febbraio 2014, durante i fatti del Maidan che portarono al cambio di regime a Kiev, la Nuland venne intercettata dai russi mentre in una telefonata all’ambasciatore americano a Kiev resa pubblica espresse chiaramente la volontà di tagliare fuori l’Unione Europea dalla gestione della crisi ucraina con l’espressione, colorita ma efficace, “Fuck EU”.

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha chiesto chiarimenti circa questi laboratori americani in Ucraina e Maria Zakharova, portavoce dello stesso ministero,  ha dichiarato nei giorni scorsi che Mosca dispone di prove di un presunto programma degli Stati Uniti per lo sviluppo di antrace e di altre armi biologiche in Ucraina.

Come ha ricordato l’agenzia di stampa Nova, lo scorso 24 febbraio il ministero della Difesa russo ha pubblicato documenti che avrebbe ottenuto da laboratori di ricerca biologici ucraini, e che dimostrerebbero come al personale di laboratorio sia stato ordinato di eliminare le prove di presunti programmi di ricerca di armi biologiche che costituirebbero una violazione della Convenzione Onu per le armi biologiche.

La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha definito le accuse della Russia “false” e “pretestuose”: avvertendo il 9 marzo, che la Russia potrebbe far ricorso ad armi chimiche nel contesto del conflitto in Ucraina, dopo la denuncia da parte della Russia in merito al presunto sviluppo di armi biologiche da parte degli Stati Uniti sul territorio di quel Paese.

E’ il tipo di operazioni di disinformazione che negli anni abbiamo visto attuare ripetutamente da parte dei russi in Ucraina e in altri Paesi, che sono state più volte smentite, e un esempio dei falsi pretesti che abbiamo avvertito la Russia avrebbe potuto inventare”, ha affermato la portavoce tramite una nota.

La Russia è nota per essere solita accusare l’Occidente delle violazioni che lei stessa ha perpetrato. A dicembre la Russia ha falsamente accusato gli Stati Uniti di aver schierato contractor con armi chimiche in Ucraina”, prosegue la nota. “Si tratta di un ovvio stratagemma da parte della Russia per provare a giustificare ulteriormente il suo attacco premeditato, non provocato e ingiustificato contro l’Ucraina.

Ora che la Russia ha mosso queste accuse false, e che la Cina ha apparentemente appoggiato tale propaganda, dovremmo tutti fare attenzione al possibile utilizzo di armi chimiche o biologiche da parte della Russia in Ucraina, e al possibile ricorso a operazioni false flag che prevedono il loro utilizzo. E’ una tendenza evidente”, ha aggiunto Psaki.

Dopo le ammissioni della Nuland, prive peraltro di precisazioni circa gli scopi dei laboratori, nel dibattito si è inserita Fox News riprendendo una nota del Pentagono del 2010, prima quindi dei fatti del Maidan, in cui si segnala che “il senatore Dick Lugar si è congratulato per l’apertura del Laboratorio di riferimento centrale ad interim di Odessa, in Ucraina, annunciando che sarà fondamentale nella ricerca di pericolosi patogeni utilizzati dai bioterroristi. Il laboratorio di biosicurezza di Livello 3 verrà utilizzato nello studio dell’antrace, della tularemia, della Febbre Q e di altri patogeni pericolosi”.

Lugar, senatore repubblicano all’epoca nella Commissione Esteri, è scomparso nel 2019. Da un comunicato dell’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev risultano effettivamente presenti in Ucraina due laboratori del Programma di riduzione della minaccia biologica del dipartimento della Difesa Usa realizzati nel 2019, uno a Kiev e il secondo a Odessa.

Il programma “collabora con Paesi partner per contrastare la minaccia del rilascio deliberato, accidentale o naturale delle più pericolose malattie infettive al mondo”.

(con fonte Agenzia Nova)

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1 Commento


  • Angelo

    C’è una terza ipotesi. L oms invitava a far sparire le prove che sono decenni che manipolano geneticamente i virus per creare problemi e non volevano che Putin potesse dimostrarlo…. Putin sarà il liberatore da tutta questa cacca occidentalizzata…

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